Si avvicina la loro festa. Il 19 marzo è la festa del papà. Insieme ai vostri bambini vi state già organizzando per preparargli una bella sorpresa. Un lavoretto fatto con le vostre mani? Una bella filastrocca?  Oppure  una deliziosa cena con tutti i suoi piatti preferiti? Ma questa occasione, offre lo spunto per riflettere su quanto siano cambiati i papà nel corso degli ultimi cinquant’anni.

Provate a pensare al vostro. A quando il padre, era il capo famiglia che passava gran parte della giornata fuori casa, al lavoro. Non si occupava delle necessità quotidiane dei figli ma della loro educazione. Era il giudice severo. Quello che puniva e solo durante le vacanze giocava con voi….oggi i papà sono molto diversi.

Un papà e il suo bambino

 

In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un nuovo processo di rivoluzione e costruzione identitaria del loro ruolo più presente e attivo nella vita familiare. Per motivi fisiologici, un uomo non vive i cambiamenti della gravidanza sul proprio corpo. Ma sempre più padri, hanno superato questo limite naturale, colmandolo con la partecipazione alle visite prenatali e la scelta di essere presenti al momento del parto ed in ogni fase della vita del bambino.

 

Se come rivela una recente ricerca inglese, un papà su dieci sta a casa con i bambini. Significa che la rivoluzione è in atto. Il processo evolutivo e culturale si sta avviando ad una vera e propria parità dei ruoli.

 

Anche in Italia, nonostante non si abbiamo ancora i numeri dell’Inghilterra, stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione copernicana. I padri sempre più spesso prendono l’aspettativa dopo che nascono i figli e sono disponibili a fare le faccende domestiche. Collaborano alla gestione della famiglia. Accompagnano i figli a scuola, in palestra, alle feste degli amici. Vanno alle riunioni. Fanno la spesa. Cucinano. E soprattutto passano tanto tempo con i propri bambini. E non solo perchè c’è la crisi e sono disoccupati. Sono fieri di poter stabilire un livello diverso di affettività e confidenza.

Ed inoltre come le mamme si confrontano tra di loro, scrivono delle loro esperienze, vincendo pregiudizi ed imbarazzi. Massimo Zerbelloni è un papà , insieme ad altri padri e a degli psicologi e psicoterapeuti ha avviato a Milano da alcuni anni il progetto “Papà al centro” degli incontri e laboratori rivolti ai genitori uomini in cerca di una loro identità. Non perchè fossero semplicemente smarriti. Ma perchè molto spesso è difficile trovare luoghi di confronto dedicati solo a loro. Pensate a quanti siti internet, pubblicazioni ed incontri sono dedicati alla maternità e confrontateli con quelli relativi alla paternità e capirete da sole il bisogno che c’è di parlare di questi argomenti.

Un altro esempio dell’evoluzione del ruolo paterno è offerto dalla rubrica che il giornalista Claudio Rossi Marcelli tiene su Internazionale nella quale risponde alle domande dei lettori parlando della sua esperienza familiare, a cui ha dedicato un libro. Due uomini, due culle e una famiglia felice!

 

 

Fonte:

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