Raramente ci si facilita il rapporto attraverso un produttivo problem-solving: spesso ci si concentra sui sentimenti o bisogni insoddisfatti. Condividere le frustrazioni va bene; attaccare il nostro partner per causa loro è inutile.

Dibattere imposta inevitabilmente la posizione dei due partner come avversari, il che assicura di far partire il dialogo con il piede sbagliato.
In una tale situazione, ciò che è assertivo – non accusatorio o non aggressivo – è l’aiutare l’altro a comprendere meglio perché siamo dispiaciuti o delusi con lui.
Spesso si sottovaluta quanto sia importante che la nostra attenzione si concentri su “risolvere il problema, piuttosto che “vincere un dibattito

Quando abbiamo bisogno di confrontarci su una cosa che davvero ci da’ fastidio, talvolta cadiamo nell’errore comunemente chiamato “voler leggere la mente“. Sarebbe più corretto, al contrario, informarci su ciò che ha fatto agire gli altri in modo da farci star male.

Spesso la nostra logica, centrata solo sul nostro modo di vedere le cose, ci rende ciechi ad alcuni aspetti della questione, e ascoltare l’altro presuppone la disponibilità ad aprire le nostre vedute su altri punti di vista che giustificano i fatti.
Non dimentichiamo che il nostro obiettivo, in modo complementare al partner, dovrebbe essere quello di arrivare a comprendere pienamente in modo da rimediare (non umiliare o far stare male).

Se i conflitti tra voi due devono essere risolti con successo, è necessario rispettare ciò che il vostro partner dice come ciò che (in questo momento almeno) è vero per lui. Sfidare, invalidare, o comunque negare la risposta degli altri sarà probabilmente solo precipitare in uno scambio distruttivo sul quale punto di vista è più “giusto”.

Infine, non aspettiamo di essere furiosi per qualcosa prima di parlare con il nostro partner (tante coppie lo fanno).
Allora potrebbe essere troppo tardi per tenere sotto controllo le nostre emozioni. Potremmo essere già in modalità “attacco”, e il nostro compagno sarà probabilmente intimidito, o “tenuto a distanza” dalla nostra rabbia, e reagirà in modo aggressivo o difensivo  più per i nostri modi che per le nostre parole.  

E se tutto questo sembra un duro lavoro… lo è davvero. Ma è anche tempo e energia spesi bene.
Il modo in cui i problemi di relazione sono affrontati determina più di ogni altra cosa come effettivamente essi saranno risolti.

Avvicinare il nostro partner come un nemico, anche inconsapevolmente, creerà solo avversità. Al contrario, avvicinarlo come un amico e alleato con il quale hai appena avuto un malinteso, promuoverà un sano spirito di cooperazione. E questo è precisamente ciò che rafforzerà il legame tra noi.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: lifestyle.tiscali.it