I nostri bambini vengono fin da piccolissimi “corrotti” a fin di bene – almeno così crediamo – tutte le volte che offriamo loro una caramella, oppure un giocattolo, purché si comportino come desideriamo. Un economista di Harvard, Roland Fryer Junior, si è chiesto se e in che misura questo comportamento aiuti i ragazzi ad andare meglio a scuola, e ha condotto uno studio i cui risultati sono stati recentemente pubblicati su Time. In quattro diverse città statunitensi (Chicago, Dallas, Washington e New York) Fryer ha offerto incentivi pari a 6,3 milioni di dollari, a un totale di 18 mila ragazzi.

E’ emerso che quei ragazzi che hanno ricevuto un regolare compenso durante tutto il corso dell’anno  hanno avuto risultati migliori ai test conclusivi, come se – statisticamente parlando – avessero studiato in media tre mesi in più rispetto ai loro compagni, ai quali non era stato dato alcun tipo di incentivo economico.

Voi cosa ne pensate? Trovate giusto pagare i ragazzi perché abbiano dei buoni risultati a scuola, anche eventualmente offrendo loro una “mancia” quando questo accade, o ritenete che sia semplicemente il loro dovere e che per svolgerlo non abbiano bisogno di alcun incentivo economico?

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