Dopo il verdetto dell’ospedale (non è aumentato di peso a sufficienza) voglio assolutamente sapere quanti grammi di latte prende da me. Decido di fare la doppia pesata ogni volta che si attacca al mio seno per ventiquattro ore consecutive. Peccato che un po’ per la mia tensione, un po’ per altri motivi oscuri, quel giorno il bimbo si è attaccato un numero incredibile di volte, causandomi uno stress non indifferente!

Alla fine delle ventiquattro ore finalmente ho un’idea indicativa di quanto riesco a fornirgli. Tutto sommato pensavo peggio, arrivo ben oltre la metà del suo fabbisogno giornaliero.

Decido arbitrariamente che la quantità del mio latte nei giorni seguenti non sarà inferiore, e acconsento quindi ad integrare la piccola  differenza con un paio di biberon. Non di più per non farlo abituare alla suzione dal biberon, più facile e differente rispetto al seno. Per farlo poppare il più possibile, al minimo accenno della bocca, al minimo versetto gli propongo il seno, in qualsiasi momento del giorno e della notte.

Per agevolare le poppate notturne, inizialmente per comodità, con un po’ di timore decido di dormire con lui. La notte lo sistemo vicino a me, e poi non so come me lo ritrovo pancia contro pancia. Ho il sonno leggerissimo da quando c’è il piccino: al minimo movimento mi sveglio e mi incanto a guardare questo piccolo esserino che come un cucciolo cerca il seno ad occhi chiusi e inizia a poppare

C’è chi dice che non va bene condividere il lettone, chi dice che bisogna essere fermi e lasciarli nel lettino, chi dice che si viziano… ma in fondo non sono proprio dei cuccioli di uomo? Non hanno bisogno come tutti i cuccioli del calore della mamma?

Finalmente il piccolo inizia a crescere più rapidamente! Quotidianamente registro un aumento di peso. L’allarme è rientrato!! Posso rendere la bilancia presa a noleggio in farmacia!