Sono molti i bambini costretti a patire gli effetti di un disturbo che, sebbene non grave, va sempre controllato con molta attenzione: la diarrea.  Infatti le diarree sono una delle sintomatologie più frequenti durante l’infanzia. Sono caratterizzate da un cambiamento nella consistenza delle feci, che divengono liquide o amorfe, e per una maggior frequenza di evacuazioni.

In genere si tratta di episodi lievi, il cui fastidio, più o meno importante, è correlato alla presenza di dolori al ventre, che a volte sono molto forti e febbre. Ma nonostante questo la diarrea causa una grande preoccupazione in noi mamme, soprattutto quando il piccolo colpito è un lattante o un bambino in tenerissima età, perché scatta subito il timore di una possibile disidratazione, che pur senza esagerare, si tratta di un fenomeno da non sottovalutare.

Le cause della diarrea infantile sono varie, anche se la maggior parte delle diarree è dovuta a infezioni intestinali provocate da virus:
il 50% di esse è causata da rotavirus;
– anche le infezioni da tossine alimentari sono un possibile colpevole, sebbene in misura minore;
– un’altra piccola percentuale può essere causata da infezioni esterne all’apparato digestivo, come quelle delle vie urinarie, oppure le faringiti, le otiti o la polmonite;
– un eventuale responsabile sono le allergie alimentari, le intossicazioni o fattori psicosomatici. Infatti le allergie alimentari, tra cui, ad esempio, la celiachia, inizialmente si manifestano con dei processi diarroici, che possono essere scambiati per episodi acuti. La mancata risposta ad un trattamento apparentemente adeguato, deve mettere in guardia la mamma e far considerare l’eventualità di essere in presenza di allergie o di altre patologie.

La diarrea è più frequente durante il periodo estivo perché tanto il calore quanto l’umidità, favoriscono la proliferazione dei batteri e dei parassiti che la provocano. Inoltre, le infezioni virali intestinali, sono più frequenti nei periodi estivi. Per tale ragione durante l’estate è necessario accentuare le precauzioni igieniche.

In pediatria i protocolli di infezione, in caso di diarrea, prevedono le seguenti linee guida:
– per prima cosa bisogna curare scrupolosamente le condizioni igieniche, in modo da limitare la trasmissione delle infezioni;
per i lattanti si può e si deve continuare l’allattamento naturale;
– per i bambini più grandicelli si consiglia di sospendere il latte ed i suoi derivati, sostituendoli con una dieta astringente a base di riso, carote, mele, pollo o pesce bianco bolliti, brodo e patate lesse;
– se la perdita di liquidi è considerevole (il bambino vomita e le feci sono liquide), in una prima fase si procede alla reidratazione, somministrando per via orale specifiche soluzioni, pronte per l’uso, acquistabili in farmacia;
– sono diffusi in commercio preparati che contengono zucchero e diversi tipi di sali venduti in farmacia, e molto facili da preparare. Va precisato, però, che essi non bloccano la diarrea, ma servono più semplicemente a ricostruire le scorte di liquidi;
– a partire dai 4-6 mesi di età, al posto delle soluzioni vendute in farmacia, è possibile somministrare al bambino anche l’acqua di carota o di riso.

Ecco le ricette di preparati casalinghi ottimi per la reidratazione del bambino.

Limonata alcalina si ottiene mescolando in 1 litro di acqua precedentemente bollita, il succo di due limoni, un pizzico di sale ed un po’ i bicarbonato.
L’acqua di riso
si ottiene facendo bollire 1 cucchiaio abbondante di riso per 30 minuti in 1 litro di acqua reintegrando la quantità d’acqua perduta durante la cottura (si filtra l’acqua, che è stata bollita, con il riso in un recipiente dosatore, aggiungendo la quantità di liquido che sarà necessario a completare il litro). Va conservato in frigorifero e consumato entro le 24 ore. E’ possibile migliorarne il sapore aggiungendo alcune gocce di saccarina.
I liquidi vanno somministrati al bambino in piccole quantità (uno o due cucchiai ogni quindici minuti) e non è necessario tenere il piccolo a digiuno, infatti se mostra appetito si può cominciare a dargli cibi astringenti da subito.

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