La nascita di un fratellino è sempre un evento molto importante per un bambino: rompe gli equilibri precedenti e porta a cambiamenti di grande portata, più di quanto noi adulti siamo in grado di vedere e considerare

Ogni genitore desidera soltanto che all’arrivo del piccolo, in casa ci sia gioia, accoglienza e, al più, un momento di adattamento ai nuovi ritmi del neonato. Perché, diciamolo, l’arrivo del fratellino mette a dura prova l’energia dei genitori. Come se non bastasse il dover ricominciare con nanna-pappa-pannolino, c’è lui, il primogenito: diceva di amare suo fratello nella pancia e ci aveva incantato con grandi progetti di gioco insieme, e ora non fa altro che dispetti e comportamenti problematici

Le emozioni del primogenito alla nascita del fratellino

I vissuti del primogenito alla nascita del più piccolo sono due:

  • il bisogno di essere riconosciuto nella sua unicità

  • la paura di perdere l’amore dei genitori e delle figure adulte di riferimento.

Inutile cercare di convincerlo con la logica: il vissuto del bambino riguarderà, anche se poco consapevolmente, il tema della perdita dell’esclusività, sperimentata come la sola forma di affetto conosciuta prima dell’arrivo del fratello.

Cogliere i segnali del disagio

I bambini, soprattutto i più piccoli, non sono sempre in grado di verbalizzare le loro emozioni. È per questo motivo che, alla nascita del fratellino, possono verificarsi alcune di queste situazioni:

  • regressioni nel comportamento nonostante le precedenti autonomie raggiunte

  • aggressività

  • disagi nel sonno, nell’alimentazione

  • rifiuto di andare a scuola

  • attaccamento a uno dei genitori, a entrambi, o ad un’altra figura familiare

Come affrontare il disagio del primogenito?

father holding his 2 year old son

  • Rassicurare il primogenito in modo esplicito e concreto

Tenuto conto dei vissuti descritti sopra, è probabile che il bimbo abbia bisogno di qualche messaggio esplicito e di qualche rassicurazione: su ciò che è avvenuto, sul fatto che l’arrivo del fratellino non ha tolto a lui le attenzioni di cui ha bisogno. Ma tutto questo deve essere concreto nella relazione con lui (lo sottolineo: con modalità e linguaggio adeguati alla sua età), non sul piano esclusivamente verbale o cognitivo.

  • Cercare di fare esprimere al bambino cosa lo preoccupa

È molto importante, inoltre, fare esprimere a lui ciò che lo fa arrabbiare o lo preoccupa, magari attraverso il gioco, il disegno, o dei momenti in cui è possibile ritagliare lo spazio per “scambiarsi qualche segreto”.

  • Riservare al primogenito spazi di esclusività

Alla nascita del fratello è più che mai importante che il primogenito abbia dei piccoli spazi di esclusività con la mamma e col papà: per fare questo è possibile alternarsi, e non importa che la quantità di tempo sia molta, purché sia del tempo “di qualità”, non interrotto da altre incombenze, con la piena disponibilità del genitore in questione.

  • Riconoscere i sentimenti del bambino

Va detto anche che l’aggressività o l’espressione del disagio è una sana espressione di se stessi, e come tale va considerata nella sfera emotiva del bambino. Per  questo è importante il riconoscimento dei suoi sentimenti (ad esempio “vedo che sei molto arrabbiato”) senza per questo incoraggiare i comportamenti che escono dal rispetto delle regole di relazione e convivenza. Il riconoscimento permette al bambino di sentirsi adeguato, visto e considerato. Ed è questo, più che ogni altra “tecnica”, che gli permetterà di adattarsi al nuovo contesto, al cambiamento degli equilibri familiari, e di vivere l’amore e il sostegno dei genitori in un apprendimento per prove ed errori che non coinvolge solo i piccoli, ma l’intera famiglia che si trasforma.