Sono i dinocrocs Hocus and Lotus, per metà dinosauri e per metà coccodrilli, che dal 2010 insegnano le lingue in 125 nuclei famigliari di cinque paesi europei. Il progetto – curato dall’Università la Sapienza di Roma, prevede che la lingua straniera – inglese, ma anche, a scelta, tedesco, spagnolo o francese – venga introdotta nella famiglia quotidianamente, anche solo per quindici minuti al giorno, ma con costanza e per un periodo di tempo di due anni.

Il modello dei dinocrocs è stato messo a punto dalla professoressa Traute Taeschner della cattedra di Psicologia del linguaggio e della comunicazione a La Sapienza, utilizzato con successo nella scuola dell’infanzia e primaria, quindi adattato per un uso domestico.

Le famiglie in Italia sono state selezionate nel 2010 e proseguiranno la sperimentazione fino al prossimo autunno, quando si tireranno e somme dell’esperienza. Un successo, stando a quello che è stato finora dichiarato. Non necessariamente la famiglia doveva conoscere in partenza la lingua prescelta. L’importante era ed è avere voglia di imparare e di mettersi in gioco. I bambini hanno un’età compresa tra zero e 11 anni.

Il progetto è illustrato nel sito BilFam, let’s become a bilingual family. Vengono forniti dvd, libri, canzoni. Un paio di volte alla settimana si può decidere di dedicare alle attività in lingua straniera del tempo in più, otre ai 15-30 minuti quotidiani. Ma l’importante è che tutto venga fatto con leggerezza e divertimento, perché la lingua venga assimilata dai bambini con piacere, per poi essere utilizzata nella vita quotidiana e nelle reazioni. Un tutor segue le famiglie e una coordinatrice, Sabine Pirchio, organizza incontri periodici con i partecipanti, per confrontarsi. Delle 39 famiglie italiane selezionate due anni fa, 31 continuano a seguire il progetto con entusiasmo.

Attendiamo di conoscere i risutati definitivi al termine della sperimentazione. Peccato non avere potuto partecipare!

Livia

Fonti: repubblica.it

joandickielanguages.co.uk