Cinque anni in Italia è l’età che coincide con l’ultimo anno di asilo. Come si può leggere sul Venerdì di Repubblica, il governo inglese ha deciso di lanciare l’educazione sessuale proprio a partire da questa età, educazione sessuale che verterà non soltanto sull’anatomia ma anche sulla contraccezione e sulla relazione inerente i sentimenti. Questa decisione è stata dettata dal fatto che… la nostra cultura ha sviluppato un effetto negativo sulle ragazze in quanto ripete in modo ossessivo che essere sexy è valore prioritario su talento, intelligenza o personalità.

Una ricerca britannica ha anche per la prima volta stabilito un rapporto di causa-effetto tra la quantità di programmi a contenuto sessuale e il comportamento dei ragazzi in fase adolescenziale. Il sesso in televisione è davvero onnipresente e trattato in modo tale da non mostrare i possibili risultati dell’attività sessuale (dalle malattie veneree alle gravidanze indesiderate), ma evidenziandone solo il lato ludico, di mero consumo di piacere.

Anche se la situazione del Regno Unito è tale – il Paese ha ad esempio il più alto numero di mamme adolescenti in Europa – da aver portato il governo ad una decisione di questa portata, non penso l’Italia sia orientata su dei binari che portano in una direzione opposta, anzi!!!

Nonostante questo mi chiedo che impatto potrebbe avere l’educazione sessuale su un bambino di 5 anni; non sono infatti convinta che a quest’età ci possano già essere delle premesse, non dico razionali, ma soprattutto emotive, cui un’educazione sessuale possa far riferimento.

Penso che l’avvio al discorso sulla sessualità debba partire in seno alla famiglia: solo da qui, e dal vissuto della relazione sentimentale padre-madre, un bambino può contestualizzare una domanda che non rimanga solo astratta teoria. E voi, cosa ne pensate?