In Gran Bretagna il numero di baby-mamme è il più alto di tutta Europa. Ogni mille adolescenti tra 15 e 17 anni ce ne sono 42 che concepiscono un bambino, e il trend è in forte crescita: nel 2008 l’aumento è stato del 40,9%. La soluzione proposta dal ministro dell’istruzione e delle politiche familiari consiste nell’introdurre, dal 2011, alcune ore di educazione sessuale come materia obbligatoria alle scuole superiori, a partire dai 15 anni di età.

Gli argomenti da trattare saranno le corrette relazioni di coppia, l’uso di contraccettivi, le droghe, l’AIDS, l’omosessualità e le unioni civili, come si legge sul blog Big Ben di Fabio Cavalera del Corriere della Sera.

La misura proposta non mi pare particolarmente scandalosa: 15 anni è l’età giusta per parlare di questi argomenti, forse è addirittura tardi.

Tuttavia, siccome il regolarmento didattico dovrà essere applicato anche negli istituti religiosi, che  in più avranno facoltà di “tenere lezione sui precetti di fede” – nelle parole del ministro – gruppi di musulmani sono insorti insieme ad alcune associazioni cattoliche. Il presidente del Muslim Council, in particolare, ritiene che “parlare di sesso coi ragazzi” sia compito esclusivo delle famiglie.

E’ vero che i genitori hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere una sana educazione sessuale ai propri figli, ma è anche vero che si tratta di un argomento delicato, non sempre facile da toccare, e che la scuola deve comunque avere un ruolo complementare, come sostiene Sharon Maxwell nel testo di cui vi ho parlato recentemente. Immagino che per un ragazzo di 15 anni in molti casi possa essere estremamente più facile esprimere dubbi, perplessità e timori a un docente estraneo che è nella scuola in veste di esperto, piuttosto che ai propri genitori. E se la possibilità di esprimersi e di ricevere l’opinione di un esperto aiuta i giovani a vivere la loro sessualità in maniera più sana e consapevole, ben venga l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole. Non è più il tempo dei falsi pudori, né possiamo fingere che i nostri ragazzi rimangano bambini in eterno.

Voi cosa ne pensate?

Immagine: inkcinct.com.au