Zootropolis, ovvero, il coraggio di rendere il mondo un posto migliore
“Zootropolis è il luogo dove i nostri antenati hanno scelto di vivere in pace e dove ognuno può essere ciò che vuole”. Sarà vero?
La vita non è un cartone animato in cui canti una canzoncina e i tuoi sogni diventano realtà. Eppure Zootropolis parla ai bambini, e anche ai loro genitori, con una modalità comune al mondo delle fiabe sin dall’antichità: con “la morale della favola”.
È questa la forza di Zootropolis, il film d’animazione in cui gli animali indossano panni umani e vivono in un mondo tanto vicino al nostro da lanciare messaggi importanti strappandoti un sorriso.
“Provate tutti a rendere il mondo un posto migliore. Non importa a quale specie apparteniate, il cambiamento parte da tutti noi”
Il messaggio del film
Un messaggio forte, fortissimo secondo la mia opinione, in tempi come questi in cui l’integrazione e la convivenza pacifica sono tasti dolenti e la paura e il desiderio di cambiare coesistono.
È difficile trovare qualcuno senza pregiudizi: su questo pensiero che mi ha accompagnato per tutta la visione del film mi è scappata più di una lacrimuccia, talvolta rispetto a genitori che desiderano il meglio per la propria figlia ma hanno paura per la sua incolumità, talvolta rispetto ad un sistema politico che tenta di restare in equilibrio tra innovazione e conservazione.
Non si è mai visto un coniglio poliziotto. E Judy invece è una coniglietta, una donna, che fa i conti con il suo desiderio di affermazione e col suo senso di giustizia.
“Nessuno può dirmi cosa posso e non posso essere”, dice Judy: lavora duro, si scontra con un sistema che non conosce e che aveva idealizzato, impara a sue spese che l’equilibrio richiede un impegno costante da parte di tutti noi e scopre che colui che riteneva un nemico inaffidabile (solo per atavici pregiudizi) può diventare il suo prezioso alleato.
Ho visto Zootropolis con un gruppo di bambini di 6 anni, che all’unisono hanno riso e hanno sussultato davanti alle immagini di come si può indurre un animale innocente a diventare aggressivo, e hanno spalancato occhi e bocca davanti ad un messaggio:
“non possiamo lasciare che la paura ci divida”.
A loro, testimoni dei più recenti fatti di terrorismo e intolleranza dei nostri giorni e custodi del futuro, spero arrivi questo messaggio.
“Tutti abbiamo dei limiti e più cerchiamo di capirci l’un l’altro, più saremo speciali”.
Perché l’unica cosa di cui avere paura, oggi, è la paura stessa.