La paura che il proprio figlio abbia problemi fisici, durante la gravidanza o dopo il parto, è generalmente fondata su presupposti concreti, come la presenza di malattie genetiche o familiari, o insorte nel breve periodo. Non sempre però è una causa che impedisce alla coppia di programmare dei figli, anche se in particolari casi può rendere uno dei due partner, o entrambi, molto ansiosi rispetto alla fertilità.

In questo caso il vissuto è abbastanza simile alla sensazione di inadeguatezza, di non sentirsi all’altezza, vissuto talvolta inconsapevole, ma con radici profonde e tante sfumature che si inseriscono nella propria storia personale.

Possono nascere sentimenti di colpa e vergogna, o di ostilità verso la propria famiglia che ha trasmesso il “difetto”, e il modo di affrontare questi temi può portare verso la paura della genitorialità o, al contrario, l’accanimento verso la ricerca di un figlio.

Quando si presentano queste situazioni, e la ricerca di una gravidanza non è più un momento sereno o “naturale” della vita di coppia, al contrario fa insorgere disagi o difficoltà nella vita relazionale dei due partner, è necessario un lavoro personale che possa aiutare entrambi (preferibilmente) o uno dei due a far luce sulla propria storia familiare, e su ciò che si è già, prima di affrontare un importante cambiamento come quello di diventare genitori.

La genitorialità, infatti, rappresenta un momento di integrazione della propria personalità che avviene attraverso delle importanti trasformazioni. Quando nasce un bambino, si dice, nasce una famiglia, ovvero nasce una madre, nasce un padre.

Diventare genitori oggi è una tappa che si affronta sempre più tardi e sempre più soli, e questo comporta dei cambiamenti anche nel modo di affrontare la genitorialità. Non ultime le ansie che caratterizzano questa fase.

Parleremo di questo nel prossimo articolo.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

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