Sei un genitore centrato sul si-deve-fare, o sei capace di insegnare ai tuoi figli il lato piacevole della vita?

Mi capita spesso di discutere con i genitori delle passioni dei loro figli: come scoprirle, come coltivarle, come permettere loro di sviluppare i talenti senza stressarli. Quando si parla di talenti e hobby, è importante che i genitori sappiano di cosa stiamo parlando.

Quale tempo trovate voi genitori per le passioni personali?

Può sembrare una domanda provocatoria, molti ridono ironicamente. E’ quasi scontato che nella frenesia quotidiana non si trovi il modo di coltivare i propri interessi. I bambini richiedono un sacco del nostro tempo, e i doveri domestici incombono.

A questo punto, solitamente, inizia l’elenco delle cose che si devono fare durante la giornata, attraverso le quali le coppie di genitori mi mostrano quanto sia rocambolesco e articolato arrivare a fine giornata.

Detto così, sembra che ogni giorno sia una maratona, non è vero anche per voi? Per me lo è senz’altro.

Ma la maratona non è uno sport? E come tale richiede allenamento ed energia.

Nel precedente articolo avevamo parlato della rabbia, di quelle esplosioni che ci portano a urlare contro i nostri figli a volte a sproposito, e per motivi legati alla nostra stanchezza personale.

Oggi vorrei fermarmi sull’importanza di ri-energizzare noi stessi per prevenire queste situazioni spiacevoli.

I genitori chiedono spesso come poter modificare il comportamento dei loro figli in modo da evitare che essi li facciano arrabbiare. Raramente pensano a come modificare il proprio comportamento in modo da prevenire le crisi di stanchezza e rabbia.

Un modo di recuperare l’energia è sicuramente coltivare le nostre passioni.

Cosa mi piace?
Non tutti sappiamo quali sono le attività che davvero toccano il nostro cuore. Solitamente pensiamo che leggere un libro, ascoltare musica, andare al cinema, siano attività che possano donarci relax. Vero.
Ma quello di cui sto parlando sono attività che “ci prendono”, che ci “appassionano”.

Potremmo provare a pensarci, e a buttare giù un elenco.
Forse sono attività che svolgevamo prima di diventare genitori, più probabilmente possono essere interessi che sono sbocciati dopo e che non abbiamo mai coltivato.

Fare una lista è un modo di cominciare a programmare e organizzare, ed è un buon inizio. Spesso le persone si fermano a pensare a quello che possono fare, e non proseguono sugli aspetti organizzativi, incrementando il circolo della frustrazione.

I desideri irrealizzati ci rendono solo insoddisfatti, ma c’è un modo per ritagliare piccoli spazi di creatività e interesse personale anche quando nostro figlio è molto piccolo.
Ne sono un esempio i blogger, chi si appassiona di cucina, di pratica un’attività fisica.

Cominciate da piccoli passi, non guardate la fine del percorso.

Se pensiamo di dover tornare al tempo che avevamo prima per noi stessi, o di doverci allenare tre volte a settimana, probabilmente ci scoraggeremo subito. Cercate un piccolo tempo ma che sia reale e concreto nel vostro planning settimanale.

Creare sane abitudini è qualcosa che crea energia.
L’unico modo di riconquistare i vostri interessi è inserirli nella routine quotidiana. Alcune attività possono essere svolte con i figli, altre in modo da occupare dei ritagli di tempo (mentre aspettate che finiscano il loro sport).
Le persone sono più creative di quanto pensano, e non c’è limite per inventarsi il proprio modello di benessere.

Piccole parentesi di benessere servono a renderci persone migliori.

Potrebbe essere necessario, per questo, lasciare perdere alcune attività a cui adesso dedichiamo troppo tempo (ad esempio le faccende domestiche), e questo va bene: se pensiamo che un piccolo spazio per noi possa aiutarci ad avere una vita migliore, ci accorgeremo che il mondo non cadrà perché non riordiniamo i letti ogni mattina.

Non sottovalutiamo il grande potere educativo che ha per i nostri bambini vedere dei genitori soddisfatti.

Spesso crediamo che fare tutto per i bambini è il modo migliore di amarli, ma genitori stressati e centrati sul si-deve-fare non insegneranno loro il bello della vita, lasceranno invece dentro di loro la sgradevole voce di un senso del dovere troppo grande, che non lascia spazio al prendersi cura di sé..

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta