Nel corso della gravidanza molta attenzione è rivolta allo stato fisico della donna, e ben poco al suo benessere psicologico. Eppure l’evolversi di dinamiche molto importanti è rapido e significativo in questo periodo.

I corsi pre-parto solo di rado si concentrano sugli aspetti di condivisione e affrontano realmente le tematiche che riguardano la trasformazione psichica della donna e della coppia, e solo in caso di problematiche più o meno evidenti questi temi vengono alla luce.

Il primo degli aspetti controversi del puerperio è la presenza di molte contraddizioni: del tutto fisiologiche, e legate per l’appunto alla trasformazione della propria identità femminile, la tendenza è di assumere una linea “monocromatica” per lo stato d’animo in gravidanza (generalmente tutto in rosa, o, al contrario, tutto in nero). In realtà le tinte sono molteplici, e ciò significa che ci sono temi di grande gioia, ed altri, in modo più o meno soggettivo, che mettono un pò in crisi ogni donna.

La donna, a partire dalla gravidanza, costruisce quella che viene definita identità materna, che riguarda quegli aspetti di sé dediti all’accudimento e al nutrimento (non solo fisico) del bambino.

Questo delicato percorso si fa strada attraverso quegli aspetti più legati alla fusione, all’appartenenza, attraverso ciò che permette di mettere radici .

Questi aspetti indubbiamente sono influenzati dall’ambiente da cui si proviene, dal rapporto con le proprie figure genitoriali, ma questo non significa che queste relazioni debbano segnare in modo unico ed indissolubile la storia delle generazioni future.

Esiste anche un margine di cambiamento, di trasformazione, che segna la possibilità di creare un’appartenenza che si basa si aspetti differenti rispetto alla propria storia personale, che certamente sono influenzati (sia nel bene che nel male) anche dalla relazione con il proprio partner e dal contesto di vita in cui la gravidanza si verifica.

Abbiamo fatto riferimento al fatto che il corpo diventa protagonista proprio nei mesi della gravidanza: la capacità di sintonizzarsi rapidamente con le sensazioni più fisiche e istintive riguarda un presupposto fondamentale, che è proprio quello della sintonizzazione con i bisogni fisiologici del neonato, che hanno bisogno di un’interpretazione rapida ed istintiva per il suo accudimento.

Quanto più efficacemente la donna è sostenuta in questo percorso di ritorno al corpo e alle proprie radici, quanto migliori saranno gli esiti per lo sviluppo di questa funzione.

La nascita di un bambino ha poi degli aspetti di grande confronto col nuovo, l’inatteso, la novità: esistono certamente delle aspettative su ciò che sarà l’incontro con il nascituro, che tuttavia non possono mai essere pienamente realizzate, per quegli aspetti di normale imprevedibilità che scaturiscono da un evento che deve ancora accadere.

Incontrare il proprio bambino dal momento in cui lo si partorisce è sempre incontrare una persona con delle caratteristiche proprie, e che non si conosce ancora.

Anche per la coppia la gravidanza è un momento importante: è il periodo in cui si crea uno spazio tra i due partner, che non è solo uno spazio fisico, segnato da molti preparativi dedicati al nascituro, ma è soprattutto uno spazio mentale, psicologico, relazionale, che trasforma due persone in due genitori e prepara all’apertura della coppia verso “il terzo”, ovvero il figlio.

Questi aspetti, oggi, sono un pò trascurati: se da una parte, infatti, cresce l’attenzione al benessere dell’infanzia, e per i bisogni dei bambini, restano invece più in ombra i bisogni della coppia e della donna, soprattutto dal punto di vista psicologico ed emotivo.

In una società fortemente narcisistica, con aspettative sempre più alte ed idealizzate che investono tanto il figlio che il ruolo genitoriale, il rischio è quello di cadere in un senso di inadeguatezza e in una convinzione di inefficacia che possono riguardare tanto la madre quanto la coppia, e sono responsabili di molti momenti di difficoltà, dalla depressione post-partum alla crisi della coppia.

Per prevenire questi rischi, l’unico rimedio efficace è puntare sui corsi di preparazione al parto e su percorsi di coppia che coinvolgano i neo-genitori, fornendo spazi di condivisione e di sostegno che li aiutino ad emergere come individui, nella consapevolezza delle proprie risorse, dei propri limiti e delle proprie capacità.

foto: www.thewoman.it