Sei incinta: ti senti felice, e nello stesso tempo confusa e timorosa. Anche se non sei alla prima gravidanza, ti càpita di altalenare tra stati d’animo completamente differenti. Ti chiedi se è normale, se è legittimo essere felice e depressa nello stesso momento, se c’è qualcosa di sbagliato, perché la gioia non prevale sempre e comunque.

Vedere in chiave positiva questa difficoltà aiuta senz’altro a viverla con più serenità. Si chiama “trasformazione dell’identità”: è diversa per ciascuna di noi, ed è un segnale sano, di qualcosa di importante che sta succedendo dentro di noi.

 

I sentimenti contrastanti sono per molte donne causa di confusione , di difficoltà di “adattamento”. Molti (e non solo gli uomini) rispondono dando “la colpa” agli ormoni, che sicuramente influiscono a livello fisiologico, ma addurre ciò che proviamo ad una causa “esterna” (come se gli ormoni non ci appartenessero, ed agissero “magicamente”) equivale a minimizzare il “problema”, a non affrontarlo.

 

Questo atteggiamento, inoltre, ci fa perdere una grande opportunità: quella di diventare consapevoli di un processo importante di cambiamento. Tanto migliore sarà il nostro adattamento, tanto più semplice sarà attraversarlo.

 

Ci sono donne che durante la gravidanza affrontano momenti di inspiegabile disagio, indipendentemente dal fatto che sia la prima esperienza: molti stereotipi sull’idillio della maternità sono ancora molto forti, culturalmente e dentro di noi.

 

Nello stesso tempo, i temi della gravidanza, della trasformazione del corpo, dell’accogliere un’altra vita dentro di sé, del rinunciare alla totale autonomia fisica (e tanti altri) riattivano nella donna dinamiche antiche, legate alla sua storia personale ed al modo in cui in passato ha già affrontato questi percorsi.

 

Condividere questi stati d’animo non è facile: ammettere la propria fragilità ed il proprio smarrimento, trovare qualcuno che sappia darne una giusta chiave di lettura, e nello stesso tempo sostenerci, non capita a tutte. Eppure sarebbe così semplice uscire da questo disagio.

 

Nel prossimo articolo torneremo a parlare di queste “emozioni scomode”, e di quanto importante sia il sostegno alla maternità, sin dalle primissime fasi della gravidanza, e ancor di più dopo il parto.

 

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

 

foto: www.flickr.com/photos/randypmartin/4878268710/in/faves-evelynlouise/