Come abbiamo più volte sottolineato, la gravidanza rappresenta un momento molto importante per la trasformazione della propria identità. Ciò è valido per entrambi i genitori, in particolare per la donna.
Questo concetto, in superficie tanto semplice ed ovvio, è in realtà molto complesso da vivere e da comprendere, e solo una piena esperienza ci dà una comprensione totale di ciò che significa.

Il corpo si adegua alle trasformazioni in modo graduale e spontaneo, lo stesso dovrebbe avvenire per le modificazioni psicologiche ed emotive. Purtroppo questo non sempre accade.

Il tempo dell’attesa è un tempo di rielaborazione e di rinascita. Il corpo assume un’altra identità, un altro scopo. Non è solo strumento per la creazione di una nuova vita, ma anche mezzo attraverso cui una donna si evolve, in senso positivo, di crescita.

Talvolta, infatti, le modificazioni del corpo in gravidanza sembrano essere permanenti: e non secondo canoni estetici, dal momento che non sono i chili o i centimetri di troppo a segnare la differenza tra il prima ed il dopo.

In termini tecnici, si dice che l’esperienza della gravidanza e del parto allargano i confini dell’Io, ampliando la sfera percettiva ed esperienziale della donna. Dopo tale acquisizione, non si ritorna al punto di partenza, ma si rimane con un arricchimento ed una crescita che, in senso positivo, sono permanenti.

Ci sono diversi studi che dimostrano come con il parto le connessioni neuronali nel cervello della donna aumentano esponenzialmente, e così permangono in modo permanente, anche dopo il parto.
Questa esperienza, significativa a livello ormonale e neuronale, ha indubbiamente il suo correlato psichico.

Tutto questo però sottolinea l’importanza di vivere i cambiamenti che caratterizzano questo periodo in modo adeguato, sereno, consapevole.

E’ frequente, infatti, nelle donne una parte di negazione dei cambiamenti che costituiscono questa esperienza, legati all’ansia per la novità, o al timore di perdere il controllo sul proprio corpo o sulla sua efficienza.

Non è raro che la gravidanza, o il post-parto, siano caratterizzati da sentimenti ambivalenti, che racchiudono sia la gioia che il timore verso ciò che accade.

Il desiderio di mantenere la propria forma fisica, il ritmo delle proprie attività quotidiane, la fatica fisica di portare avanti la gravidanza, sono spesso i pensieri responsabili dell’ansia di ogni gestante.

Tutto questo è assolutamente normale, comune, e fisiologico: esiste infatti una sana forma di difesa che è il timore verso un’esperienza sconosciuta, e che caratterizza il primo passo verso il cambiamento.