Nel parto convogliano molti vissuti, molti dei quali sono connotati da paura e preoccupazione. Il dolore fisico, la salute del nascituro, il perdere il controllo del proprio corpo, sono già sufficienti a creare una situazione potenziamente stressante. A questo si uniscono anche altri elementi.Lo stress è una condizione sia fisiologica che psicologica: si verifica quando l’organismo è nella condizione di rispondere ad un’intensa sollecitazione che richiede un cambiamento.

Il nostro corpo mette in atto dei meccanismi che ci fanno percepire una situazione di allerta, tenta di contrastarla producendo delle risposte specifiche, ma se l’evento stressante continua ad agire, o se non avviene un adattamento, si possono verificare degli effetti spiacevoli permanenti (quadri patologici).

Riguardo al parto, le aspettative della donna hanno un ruolo fondamentale. La sensazione che rimane, l’elaborazione cognitiva di come sono andate le cose, danno una connotazione forte ad eventuali vissuti depressivi.

Anche la paura che anticipa il parto è un indicatore molto importante: la convinzione di non potercela fare, in assenza di motivazioni mediche, si associa ad un’alta probabilità di non attivare pienamente le proprie risorse, che sono invece fondamentali per una sensazione di benessere e di “efficacia”.

I disturbi dell’umore che colpiscono un’altissima percentuale di donne dopo il parto, secondo alcuni studi, sono facilmente riconoscibili sulla base di alcuni elementi che, essendo ricorrenti, permettono la prevenzione e la presa in carico tempestiva.

E’ difficile avere voglia di affrontare il futuro, quando ansia e mancanza di sostegno connotano un momento tanto significativo per la vita di una donna.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: essere-mamma.it