La Befana vien di notte…
con le scarpe tutte rotte,
con le toppe alla sottana,
viva viva la Befana!
Questa è una delle numerose filastrocche popolari italiane che riguardano la Befana, e che trovate raccolte nel sito www.filastrocche.it, a questo link, a testimonianza del fatto che nonostante tutto la Befana in Italia gode ancora di grande fama.

Dico nonostante tutto perché la Befana pare incarnare oggi l’antitesi del modello di donna che tutte, chi più chi meno,  inseguiamo: lei  è vecchia, brutta, trasandata, con scarpe rotte e vestiti rattoppati. Alzi la mano che desidererebbe assomigliarle…

Eppure questa Befana piace ancora molto, a grandi e piccini: sarà che ha un’aria simpatica, sarà che  è soprattutto generosa, poiché nell’immaginario cavalca la sua scopa, scende dal camino e lascia nelle calze dolci per i bambini buoni e carbone, oggi di zucchero, per i cattivi.

Come tutti sappiamo il 6 di gennaio si festeggia l’ Epifania, che significa manifestazione, nella sua etimologia greca: 12 giorni dopo Natale i re Magi finalmente arrivano alla capanna dove è nato Gesù, portando con sè oro, incenso e mirra, e così simbolicamente Dio che si è fatto uomo si rivela e si manifesta al mondo.

Nella corruzione popolare la parola Epifania è divenuta Befanìa, quindi Befana. La festa dava inizio al periodo di Carnevale, con cortei mascherati che derivavano dalle rappresentazioni sacre medievali. In origine si mimavano scene legate al significato religioso della festa; in seguito invece – dal Settecento in avanti – i carri addobbati iniziarono a trasportare la Befana. I fantocci che rappresentavano la Befana venivano bruciati. A tutt’oggi in molte regioni è ancora viva la tradizione detta “Brusa la vecia“, in occasione della quale si dà fuoco al fantoccio della Befana.

Dalle vostra parti la Befana viene festeggiata con qualche manifestazione particolare?

Dai vostri figli arriva ancora? E cosa porta?

Sicuramente per ognuno di noi “l’Epifania tutte le feste porta via”: può lasciare un po’ di malinconia e di rimpianto per ciò che è passato, ma prelude anche a un nuovo inizio – quasi più sentito  rispetto al primo giorno dell’anno – oltre che a una ripresa delle nostre attività abituali.

E allora buon nuovo inizio a tutti!