Cosa accomuna le famiglie che aspettano il secondo figlio? Quali dinamiche si trovano ad affrontare?

La nascita del primo figlio è il primo passo della trasformazione di una famiglia: in genere è rappresentato da una grandissima gioia, ma anche dalla naturale impreparazione della coppia di giovani genitori (indipendentemente dalla loro età anagrafica).

Chi ha figli può confermarvelo: alla prima esperienza ci si sente spiazzati, volenterosi, pronti a fare molto più del necessario, e tutti gli occhi sono puntati sul quell’unico tenero frugoletto che riempie le dinamiche di un’intera famiglia (parenti compresi).

La genitorialità è fatta di teoria (quanti libri sull’argomento!) ma è anche, più che altro, una questione di esperienza, qualcosa che si impara sul campo, a partire da se stessi.

Oggi le famiglie numerose sono sempre più rare, ma in molti arrivano alla scelta di avere un secondo figlio. Questa nascita, per quanto diversa dalla prima, è la seconda importante tappa di cambiamento: è un’apertura alla vita e alla sua complessità, ma anche un completamento e un riequilibrio dei ruoli familiari.

Con la nascita del secondo figlio si creano due chiari sottosistemi: genitori – figli. Il primogenito appartiene ora, insieme a qualcun altro, al gruppo-figli.

L’arrivo di un fratello può essere molto diverso a seconda dell’età del primogenito: ci sono svantaggi e vantaggi in ogni età (quando sono molto vicini, ad esempio, si fa più fatica ma crescono insieme; quando non lo sono c’è il tempo di riprendere alcuni spazi di libertà e autonomia…), ma di certo ci sono delle reazioni comuni a tutti i bambini.

La gelosia è il comune denominatore. Che poi ognuno la manifesti a suo modo, lo osserviamo facilmente: se i più piccoli si lanciano in scene di aperta ostilità fisica, i più grandi possono manifestare disagi comportamentali di altro genere.

Come riconoscerli? Lo vedremo nel prossimo articolo.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

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