In queste settimane stiamo parlando spesso di perdite di sangue, perchè crediamo che sia importante diffondere e rassicurare le donne che aspettano un figlio, sulla possibilità che questa eventualità accada e fornirgli tutta una serie di informazioni che possano tranquillizzarle e permettere di consultare il ginecologo con maggiore serenità. Il terrore del sangue e quindi di perdere il proprio bambino è un incubo e una minaccia per ogni donna in attesa.

La cura e la protezione del proprio bambino sicuramente rendono le mamme più vulnerabili ed ansiose. Spesso soprattutto all’inizio della gravidanza non c’è niente da preoccuparsi. Come abbiamo scritto anche in post precedenti, imparare a riconoscere l‘entità delle perdite ematiche, soprattutto nel primo trimestre di gravidanza è molto importante.

Lo spotting da impianto in questa fase del concepimento è molto frequente. Il colore, il fatto che le perdite non siano abbondanti e non si accompagnino a dolore le rendono particolarmente individuabili e riconoscibili.

Mentre se le perdite dovessero verificarsi quando la gravidanza è più inoltrata a partire, dal secondo trimestre o nel terzotrimestre, la questione si complica. In queste fasi della gravidanza è sempre meglio recarsi al pronto soccorso più vicino. Si potrebbe trattare di distacco della placenta o di minacce d’aborto, di contrazioni che anticipano il parto. La mamma e il suo bambino necessitano di cure e analisi particolari. E possono essere solo i medici a stabilirlo.