Sarà l’effetto Royal Baby ma c’è un oggetto a cui le coppie di neogenitori e (forse) soprattutto le mamme non vogliono rinunciare prima della nascita del proprio bambino: la carrozzina in stile inglese. E allora le donne si ingegnano e sono disposte a scendere a compromessi: comprano on line cercando e confrontando tra le varie opzini disponibili l‘offerta migliore e non disdegnano gli annunci dell’usato.

Proprio gli oggetti di seconda mano come passeggini, culle, seggioloni, ecc…iniziano a essere tra gli acquisti preferiti. Perchè a parità di budget disponibile non si è disposti a negoziare sulla qualità di uno specifico oggetto. Si preferisce non rinunciare alle garanzie fornite da una particolare marca optando per un usato “di lusso” piuttosto che scegliere qualcosa di nuovo, ma di un brand differente e magari di qualità infeririore.

La ricerca “Quando si diventa mamme: oneri, sogni e spese. Come affrontarli?” svolta dal sito Subito.it, piattaforma di annunci di compravendita fra privati in Italia, racconta proprio questa evoluzione delle abitudini di spesa delle donne in vista della nascita del bebè, che è passata dallo shopping compulsivo a quello ragionato.

Risparmio e riciclo sono diventate le parole d’ordine. Lo scambio di vestiti e accessori tra amici e parenti ritorna di moda. Le mamme ma anche i papà, che non portano solo le buste e pagano alla cassa ma scelgono cosa acquistare in vista dell’arrivo del nascituro, diventano sempre più consapevoli nei loro acquisti.

Vuoi per la crisi o per un atteggiamento diverso verso il consumo. Ma entrambi i neogenitori resistono all’impulso di acquistare tutto nuovo e tantissimo ma scelgono di circondarsi di oggetti e accessori anche già usati e puntano sulla loro razionalizzazione. Perchè acquistare quando si possono utilizzare le cose dei fratelli maggiori, cugini e figli di amici. Oppure perchè acquistare nuovi oggetti a prezzo pieno quando si possono acquistare spendendo la metà usati?

Una tendenza costante tra ceti sociali ed età diverse in tutta Italia. Tra chi spende oltre i 3.000 euro e chi poco meno di 500 c’è la maggioranza che prevede e utilizza un budget tra i 1.000 e i 1.500 euro (54,4%). Le mamme italiane sono molto organizzate e sfruttano tutta la rete di solidarietà interparentale. Papà, nonni e zii sono le figure su cui possono contare.

Un’organizzazione ineccepibile che consente di arrivare alla data del parto con tutto il corredino sistemato e la cameretta finita. La voce di spesa più consistente manco a dirlo sono i “Pannolini e le scorte latte”. L’aspetto più faticoso della maternità è l’assenza di sonno. E il desiderio più ambito dalle mamme è avere un pomeriggio tutto per sé.

Perchè anche le mamme 2.0 sognano più tempo per sè stesse! Esattamente come le loro mamme, nonne….e così via.