Da quando sono diventata mamma per la seconda volta sento maggiormente il bisogno e la voglia di condividere con l’esterno la mia esperienza e gli stati d’animo che sto vivendo. È proprio vero che la gravidanza ti cambia (e non parlo solo della taglia dei vestiti, eh), io persona molto riservata che schiva qualsiasi esposizione, mi ritrovo a scrivere all’immenso mondo del web cosa provo nella mia nuova condizione di “mamma bis”.
Ben capirete quindi che quello che scriverò non tratta delle leggi universali dell’essere madre, ma di quello che sto vivendo io e un gran numero di neomamme amiche o semplici conoscenti con le quali ho scambiato due chiacchiere…

Di cosa sto parlando? Ma naturalmente dei sensi di colpa che “attanagliano” quasi tutte le neomamme del pianeta. Perché noi donne non riusciamo a vivere la maternità e l’essere genitore con più serenità e leggerezza, come fanno i papà?

Siamo per caso programmate a vivere nell’ansia per ciò che facciamo o non facciamo per i nostri figli?
Nel diventare mamma per la seconda volta, le cose si sono ulteriormente complicate, visto che ora il tempo per me si è come volatilizzato nel nulla e la mia giornata si è trasformata in una sorta di danza frenetica per rispondere ai bisogni del piccolo nuovo arrivato ma anche e soprattutto a quelli della grande di quasi sei anni. Fin dall’inizio della gravidanza mi sentivo in colpa nei confronti della mia primogenita. Infatti nonostante avessi la consapevolezza di farle un dono prezioso mi dispiaceva dedicarle meno tempo a causa della stanchezza, della sciatica e di tutti i problemucci che ci affliggono nel corso dei nove mesi di gestazione.
Poi è nato il piccolo Federico, un amore di bambino del quale ci siamo innamorati tutti al primo sguardo! Io però avendo gli ormoni impazziti dal post parto piangevo per qualsiasi sciocchezza… Piangevo se Eleonora voleva giocare con me e io invece non avevo il tempo perché stavo allattando h24 il fratellino o semplicemente perché ero stanca. Mi rattristavo e mi sentivo in colpa quando la mia bimba preferiva giocare con il papà o con i nonni piuttosto che con me. Mi sentivo abbandonata e una “cattiva” madre.
Questi sono solo alcuni esempi dei sensi di colpa nei confronti della primogenita, e come se non bastasse a questi si aggiungono quelli nei confronti del neonato :-/

Credo che fino ad ora il più grande senso di colpa che ho avuto nei confronti del piccolino è quello di credere di non essere capace di nutrirlo abbastanza con il mio latte… e qui si potrebbe scrivere un lunghissimo post che farò sicuramente. Nonostante si sappia che i primi quaranta giorni post parto sono devastanti (per questo tema leggete anche: Mamma e neonato: i primi “devastanti” 40 giorni post partum) e che la crescita del neonato può variare da settimana a settimana, c’è sempre il timore latente di non soddisfare le sue esigenze e lasciarlo quindi “affamato”. Non so se anche a voi è capitato ma io ho vissuto questa sensazione terribile per entrambi i bambini.

Probabilmente nel leggere queste mie parole penserete di avere a che fare con una “psicopatica” divorata dall’ansia, invece vi assicuro che non è così… non credo di essere tanto diversa dalle altre mamme. 🙂
A volte mi chiedo se tra le neomamme e i sensi di colpa ci sia una sorta di legame, un connubio “imperfetto” che serve a tenerci sempre sul “pezzo”. Infatti i sensi di colpa non ci abbandoneranno mai nell’arco della vita e dovremo essere brave a trovare sempre un nuovo equilibrio per vivere con serenità e gioia il nostro essere madri.
Basta pensare che se ci prendiamo un po’ di tempo per noi non siamo delle cattive madri. Ricordiamoci sempre che se noi siamo soddisfatte e felici ne gioveranno anche i nostri bambini, mariti o compagni, l’importante è avere la consapevolezza che si sta facendo il massimo per loro.

Essere madri è meraviglioso, tanto faticoso, impegnativo e con tanti sensi di colpa… nonostante tutto questo non cambierei la mia condizione per niente al mondo!

#vitadaneomamma