Da oggi entra in vigore a Milano l’ordinanza del sindaco Moratti che vieta la vendita e il consumo di bevande di qualunque gradazione alcolica a ragazzi minori di 16 anni. Gli esercenti sorpresi a vendere alcool ai minori di 16 anni, i ragazzi sorpresi a berne, e persino quelli in regola per l’età, sorpresi a passarne sotto banco ai loro amici, pagheranno una multa di 450 euro, che salirà a 500 se non viene saldata entro 5 giorni. I genitori riceveranno una notifica a casa e saranno informati così dell’accaduto.

Si vuole in questo modo prevenire la piaga dell’alcolismo, evitando che i ragazzi – che verso i 13 anni iniziano a bere e a 15 lo fanno con regolarità – si ubriachino, come è successo fino ad oggi al 40 per cento dei quindicenni milanesi.

In altri comuni erano state emanate ordinanze volta a ridurre il consumo di alcool degli adolescenti, ma le sanzioni riguardavano esclusivamente gli esercenti: si tratta di Monza, Arcore, Roma, Venezia (per vendita di alcool solo dopo le due di notte). Ora altri comuni vorrebbero seguire l’esempio di Milano: Padova, Napoli, Pavia, Brescia, Bergamo, forse Ravenna e Ancona.

Molti temono tuttavia che il divieto non faccia altro che aumentare il senso di sfida, il desiderio dei giovani di fare ciò che è proibito. Nessuno potrà impedire che i ragazzi consumino alcool alle feste private, o in casa propria – dove tra l’altro è molto più facile che se ne abusi – e sarà sufficiente che l’acquisto venga fatto da un maggiore di 16 anni al supermercato.

Si tratta, soprattutto, di una questione culturale, di educazione: secondo Riccardo Gatti, responsabile del settore dipendenze dell’Asl – interpellato dal Corriere della Sera sabato scorso – bisogna intervenire sulle famiglie, perché “genitori e figli parlano due lingue differenti”.

Voi cosa ne pensate: è giusto sanzionare esercenti, minori di 16 anni e i loro amici, oppure sarebbe meglio limitarsi a “educare” i ragazzi verso un consumo consapevole dell’alcool, parlarne a scuola e in famiglia, lasciare eventualmente che si sbronzino una volta nella loro vita, nella certezza che non ripeteranno lo stesso errore?

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