Sei uno dei 2 milioni di italiani che ogni anno sente arrivare la primavera annunciata da una sensazione di malumore? Allora hai quello che comunemente viene chiamato mal di primavera. Lo chiamano così, ma ha anche un nome scientifico, SAD, Seasonal Affective Disorder, ovvero Disordine affettivo stagionale e si traduce in una stanchezza debilitante e cronica, che ti fa sentire irritabile e disturba il ciclo regolare del sonno.

«Pare ancora più irritante sentirsi sempre fuori posto e debilitati proprio mentre tutto si sta risvegliando dal letargo invernale, eppure accade proprio così, succede a un numero sempre più ampio di persone e accade circa 6 volte più frequentemente alle donne piuttosto che agli uomini», racconta la dottoressa Manuela Gozzi, farmacista esperta in omeopatia a Carpi.
«Per tutti i sintomi del mal di primavera l’omeopatia può essere una valida scelta terapeutica. I farmaci omeopatici, infatti, non causano generalmente effetti secondari o interazione con altri farmaci e possono essere assunti da tutti i membri della famiglia, compresi bambini e donne in gravidanza», spiega la dottoressa.

Donna stanca per il mal di primavera

I disturbi del sonno e il mal di primavera: l’aiuto dell’omeopatia

Al principio di molti dei sintomi della SAD c’è la difficoltà a dormire: l’arrivo dell’ora legale, il cambio della luce e le giornate che si allungano possono influenzare il regolare ciclo del sonno, alterando i ritmi sonno-veglia.

«A causa della mancanza di sonno si viene a instaurare un circolo vizioso: si dorme male e quindi si è nervosi, poco riposati e poco concentrati, questi sintomi generano ansia che influisce negativamente rendendo ancora più difficile prendere sonno. In questi casi consiglio Datif PC, 2 compresse per 3 volte al giorno, è un medicinale omeopatico che può aiutare a recuperare il sonno in periodi di stress. Se l’insonnia è dovuta a un’eccessiva stanchezza fisica si può assumere Arnica 15 CH, 3 granuli prima di coricarsi».
Il cambio di stagione mette in subbuglio il nostro orologio biologico, i cui ritmi devono essere rispettati. È quindi normale che, nel tempo impiegato dal nostro organismo a “risintonizzarsi” sui nuovi ritmi, ci si senta affaticati e spossati. Come spiega la dottoressa: «Queste condizioni ci rendono svogliati e senza forze, per questi casi suggerisco Kalium phosphoricum 30 CH e China rubra 30 CH, 3 granuli di ognuno, dalle 3 alle 6 volte al giorno. Il primo medicinale può aiutare a risolvere la sensazione di sonnolenza diurna, il secondo aiuta a combattere la spossatezza. Se poi l’apatia e la debolezza si accompagnano a una condizione di abbattimento con desiderio di solitudine, consiglio Sepia officinalis 30 CH, 3 granuli fino a 6 volte al giorno».