Papà assenti: sì, spesso è davvero così. Ma come mai? Sono messi fin dall’inizio nelle condizioni di svolgere appieno il proprio, preziosissimo, ruolo? E cosa può fare una mamma per sostenere questo processo?

Rispetto al passato sono sempre più numerosi i papà che prendono i figli all’uscita di scuola, che pensano alla doccia dei bambini in piscina, che partecipano ai colloqui con gli insegnanti. Però, ammettiamolo, non sono ancora numerosi come le mamme.

“Non pensavo di dover venire anche io!”, “è la madre che si occupa di queste cose”: ecco alcune risposte che si possono collezionare chiedendo direttamente ai papà come mai non hanno partecipato ad un momento riguardante i propri figli.

“Culturalmente” la maggior parte dei papà non si occupa di queste cose, delegando le mamme. Perché? 

Papà assenti: perché?

Quali motivazioni influiscono nel determinare la “marginalità” del padre? La risposta va cercata viaggiando a ritroso, fin dal concepimento…

Quando una donna scopre di essere incinta, immediatamente modifica le proprie abitudini per il bambino: evita alcuni cibi, non assume determinati farmaci, limita gli sforzi ecc. Questi “sacrifici” la preparano e la predispongono ad adattare via via sempre di più la propria esistenza a quella del bimbo che nascerà, cosa che nell’immediato l’uomo non deve fare.

Al settimo mese circa, la donna partecipa al corso pre-parto che ospita i papà solo per alcuni incontri. Anche i corsi più “illuminati” che esigono la presenza dei papà spesso sono organizzati in orari che non permettono davvero agli uomini di partecipare, soprattutto per motivi lavorativi (la maggior parte delle donne in quei mesi è in maternità, ma i padri no).

Poi il bimbo nasce e la mamma resta a casa con lui per almeno tre mesi, il padre purtroppo ha solo qualche giorno di congedo.

Come possiamo incolpare i papà se si convincono di essere figure marginalmente deputate alla crescita dei propri figli?!

Non vanno incolpati infatti, ma aiutati! Come?

Come aiutare i papà ad essere più presenti nella vita dei figli?

Evidenziare il contributo prezioso che il papà può e sa dare

A volte si sentono incapaci, “terzi incomodi” e lasciano andar avanti le mamme; e, ammettiamolo, qualche mamma si sente gratificata quando realizza che il bimbo si addormenta solo con lei, mangia solo con lei ecc. Ma ciò non è utile né alle mamme, né ai papà, né ai bimbi: in ogni fase della vita di un bambino mamma e papà danno contributi diversi, ma egualmente importanti.

Coinvolgere il papà fin dall’inizio e per tutto il percorso

Un uomo che segue la stessa alimentazione della compagna incinta la aiuterà a non cedere alle tentazioni; un futuro papà presente alle visite mediche condividerà le ansie della donna alleggerendole il peso emotivo; un papà che partecipa ai colloqui con le insegnanti aiuterà i figli con i compiti scolastici in modo più consapevole; un papà che incontra lo psicologo fornirà all’esperto il suo prezioso punto di vista.

Aiutiamo, quindi, i papà a comprendere quanto sono importanti per le mamme e per i figli.

Non c’è figlio felice senza una mamma serena. E non esiste una mamma serena senza un papà presente che la sostiene.