L’espressione parto attivo è stata coniata negli anni ‘70 da Janet Balaskas. Per parto attivo intendiamo il parto naturale, ove la donna per affrontare il travaglio può fare uso di tutte le proprie risorse. Il parto attivo presuppone la totale libertà di movimento, in modo che possa essere la partoriente a decidere come muoversi e che posizione assumere.

Ciò ha una dimostrata azione analgesica, poiché se ha la facoltà di muoversi liberamente la donna tenderà naturalmente a scegliere la posizione che meglio si contrappone al dolore del travaglio (“posizione antalgica”). La posizione antalgica di volta in volta scelta dalla donna è anche la posizione che meglio asseconda la discesa del feto: quindi il travaglio si accorcia, con positive ricadute sul benessere fetale.

Tuttavia, il concetto di parto attivo è anche più profondo. Significa che non è il medico o l’ostetrica, bensì la donna stessa, la protagonista del parto. Significa che la donna ha consapevolezza del significato dell’esperienza ed è in grado di gestirla attivando le sue risorse fisiche e mentali. Significa che lei è in grado di prendere decisioni, anche delicate, sul proprio corpo ed il proprio parto. Significa che ha il diritto di ricevere piena informazione, e che la sua opinione deve essere presa in considerazione dai sanitari, in modo tale che mai vengano operati interventi invasivi senza il suo consenso.

Parto attivo significa accettare che esso è parte del ciclo sessuale della donna, e come tale necessita della stessa libertà e intimità che riserviamo a tutte le nostre espressioni sessuali. Parto attivo vuol dire potere essere libere di esprimere, oltre i condizionamenti e i pregiudizi, la propria energia primaria.

Ma significa soprattutto “empowerment”: il parto attivo e consapevole è una grande esperienza, che regala forza, pienezza ed autostima non sono nel parto ma anche e soprattutto dopo. Essere passata da protagonista attiva, e non paziente assistita e inerte, attraverso la prova del parto assicura alla madre una positiva sensazione di potenza che le sarà oltremodo utile durante l’accudimento del piccolo.

Un parto attivo e pieno di energia è una delle migliori prevenzioni possibili rispetto alla depressione post-partum, che in occidente sta assumendo proporzioni minacciose, forse anche a causa dell’allontanamento della esperienza del parto dalla forza e dai ritmi che la natura ha previsto per  questa fondamentale esperienza di passaggio.

Video a cura di Blogmamma in collaborazione con Openminds corsi pre-parto