Tante donne amano raccontare la propria esperienza del parto. Per alcune il racconto arriva immediato, per altre ci vuole un pò, alcune invece sembra che non vogliano mai parlarne. La qualità dell’esperienza, ed il tempo necessario a riviverla attraverso il ricordo, sono estremamente soggettivi.

La sensazione che il parto sia stato un’esperienza negativa porta le donne ad evitarne il racconto, e talvolta persino il ricordo. E’ per questo che in alcune situazioni si creano dei veri e propri sintomi che sfociano facilmente in depressioni post-parto.

Mettere al mondo un bambino è un momento caratterizzato da forte tensione emotiva. Oltre alla fatica fisica, ci sono molti vissuti che si scatenano all’improvviso, e che è necessario fronteggiare rapidamente.

Per molte donne il post-parto è, dal punto di vista psicologico, un momento molto lungo di rielaborazione. In questo periodo si possono verificare due diverse situazioni difficili:

nella prima, la donna vive come dei flashback, ricordi spiacevoli, sensazioni e pensieri negativi,  che tornano alla mente all’improvviso, “senza volerlo”, e che riguardano proprio il parto;

in una situazione opposta, la mente cerca di sfuggire a pensieri e ricordi troppo dolorosi che diventano così per la donna “inaccessibili”.

Un comportamento molto frequente è quello di evitare il ricordo: alcune donne, pur senza ammetterlo, evitano a lungo luoghi, persone, o anche situazioni che potrebbero portarle a ricordare ed affrontare i pensieri relativi al loro parto.

Tutto questo, però, diventa spesso motivo di isolamento, distacco, difficoltà a partecipare alla vita sociale, e ovviamente porta anche a sentimenti depressivi e di solitudine.

Gli studi e le osservazioni cliniche che finora hanno evidenziato questi comportamenti, hanno anche notato come ci sono delle variabili ricorrenti che si associano a questi sintomi.

Un travaglio molto lungo, ad esempio, o delle complicazioni mediche, la necessità di cure intensive dopo il parto, e tutte le situazioni in cui avviene un distacco dal bambino proprio nelle prime ore dopo la nascita.

Oltre a questi eventi che possono essere considerati oggettivamente stressanti e/o traumatici, esistono altre condizioni più sfumate ed invisibili che possono portare alla stessa condizione emozionalmente carica di vissuti spiacevoli.

Li vedremo meglio nel prossimo articolo.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: saluteweb.it