Fin dai primi giorni di vita del nostro bambino e, a dire il vero, anche durante la gravidanza, siamo concentrate sulla sua crescita, ci confrontiamo con il pediatra e spesso con altre mamme su questo tema delicato. È una preoccupazione che si trasforma spesso in grande soddisfazione e, a volte, in piccole frustrazioni, soprattutto nelle prime settimane di vita del bambino, quando l’allattamento si sta avviando (che sia materno o in formula) e il nostro piccolo deve acquisire un suo ritmo nelle poppate.

Le curve di crescita

La regolarità della crescita del bambino viene valutata attraverso delle tabelle: si tratta di grafici che si riferiscono alla statura, al peso e alla circonferenza cranica. Queste tabelle, distinte per maschi e femmine, sono suddivise in percentili.

Che cosa significa?

In pratica i dati di crescita di migliaia di bambini in età diverse vengono divisi in modo da avere uno schema e le relative curve. Sono le famose curve di crescita, che rappresentano l’andamento medio della crescita della popolazione. Questi grafici vengono realizzati, e periodicamente aggiornati, da ricercatori esperti che analizzano i dati di crescita della popolazione da 0 a 20 anni.

 

Valutare l’andamento, non i valori assoluti

In queste tabelle vediamo, rappresentati in curve, gli aumenti di peso e altezza nel tempo: non dobbiamo mai cadere nell’errore di valutare solo il peso o solo l’altezza, come valori assoluti, perché questi dati vanno sempre considerati globalmente e in un lasco di tempo ben preciso. Spesso le tabelle con i percentili sono presenti nel libretto sanitario fornito dall’asl, oppure si possono tranquillamente chiedere al pediatra o reperire in rete.
La tabella dei percentili ci dice quanto possono misurare bambini di una determinata età, quindi – dal momento che non siamo tutti uguali – si definisce normale un bambino che va dal 3° al 97° percentile.  Per fare un esempio, se il nostro bambino è sul 90^ percentile, significa che è piuttosto grande rispetto ai bambini della sua età, cioè l’89% dei bambini della sua età sarà più piccolo di lui. La curva di crescita dovrebbe essere abbastanza regolare, quindi se vediamo che nella curva del nostro bimbo ci sono forti irregolarità o interruzioni dobbiamo  parlarne col pediatra. In effetti sarà proprio il medico che noterà queste variazioni.

Quindi si utilizzano i percentili non tanto per comprendere se i bambini sono tra i più piccoli o tra i più grandi ma per verificare la regolarità della crescita, il suo ritmo e in definitiva la salute del bambino.

 

I percentili e la tecnologia

Le mamme più tecnologiche possono anche scaricare l’applicazione per iPhone o per iPad STAT GrowthCharts WHO e verificare autonomamente la crescita: ovviamente qualsiasi dato va commentato da un pediatra!

Una curiosità: le tabelle vengono periodicamente aggiornate e sono fortemente legate allo stile di vita e all’alimentazione della società. Nell’ultimo secolo la statura degli italiani è aumentata di circa 10 centimetri, e le curve sono state leggermente ridimensionate recentemente per il ‘ritorno’ all’allattamento materno.

foto da nannabobo.com