Il consumo di sale in gravidanza va non solo ridotto ma anche sostituito preferibilmente con quello iodato.

Vediamo perché.

C’è sale e sale

Una corretta alimentazione durante la gravidanza permette alla donna di coprire i propri fabbisogni nutrizionali. In particolare è da preferire un’alimentazione varia, che includa, ogni giorno, i diversi gruppi di alimenti.

Il sale è contenuto nei cibi, ecco perché durante la gestazione è meglio evitare alimenti che ne contengano troppo come i cibi già confezionati (dagli snack salati ai salumi).

Inoltre è importante sostituire il sale comune con il sale iodato. Durante la gravidanza e l’allattamento il fabbisogno di iodio è maggiore ed è estremamente importante che le donne ne assumano quantità sufficienti.

Che cos’è lo iodio?

 

Lo iodio, dal greco iodes (violetto), è un elemento (come l’ossigeno, l’idrogeno, il calcio ecc) diffuso nell’ambiente in diverse forme chimiche.

Lo iodio è un micronutriente essenziale presente nell’organismo umano in piccole quantità (15–20 mg) e concentrato quasi esclusivamente nella tiroide, ghiandola endocrina posta alla base del collo. La tiroide produce due ormoni (tiroxina o T4 e triiodotironina o T3) che contengono iodio nella loro struttura chimica. Questi ormoni regolano numerosi processi metabolici nella maggior parte delle cellule e svolgono un ruolo importantissimo nelle prime fasi della crescita e nello sviluppo di diversi organi, in particolare del cervello.

Importanza dello iodio in gravidanza

Una assunzione insufficiente di iodio può provocare problemi per ogni individuo. Pensiamo alle patologie legate alla tiroide.

Ma in particolare durante la gravidanza una grave carenza di iodio può compromettere il corretto sviluppo del feto e del neonato provocando danni irreversibili al cervello e al sistema nervoso centrale.

Dosi consigliate

Il sale iodato va utilizzato come il normale sale da cucina e nelle stesse quantità.

L’assunzione giornaliera di iodio consigliata è:

  • 150 microgrammi per gli adulti;
  • 175 microgrammi per le donne incinte;
  • 200 microgrammi per le donne che allattano.

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Consigli per ridurre il consumo di sale in gravidanza

Un pizzico di sale non va demonizzato. Ma mangiare troppo salato è pericoloso per la salute della mamma e del bambino.

Per ridurre il consumo di sale in gravidanza vi forniamo dei pratici consigli.

  • Leggere attentamente l’etichetta nutrizionale per scegliere in ciascuna categoria i prodotti a minore contenuto di sale e cerca i prodotti a basso contenuto di sale, cioè inferiore a 0.3 grammi per 100 g (corrispondenti a 0.12 g di sodio).
  • Ridurre l’uso di sale aggiunto sia a tavola che in cucina, preferendo il sale iodato.
  • Utilizzare al posto del sale le spezie, erbe aromatiche, succo di limone o aceto per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi.
  • Limitare l’uso di altri condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, salse, maionese ecc.).
  • Ridurre il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (snack salati, patatine in sacchetto, alcuni salumi e formaggi, cibi in scatola).
  • Evitare l’aggiunta di sale nelle pappe dei bambini, almeno per il primo anno di vita.