La visita ginecologica rappresenta l’unico modo per capire le cause delle perdite

Il nostro corpo ci manda dei segnali. Per questo il fenomeno dello spotting dal termine inglese “to spot” macchiare, che definisce le perdite di sangue di colore scuro, al di fuori del ciclo mestruale,non va trascurato. Potrebbe essere un sintomo di qualcosa che non va nel nostro organismo oppure di un inizio di gravidanza. In ogni caso è meglio rivolgersi ad un ginecologo.
Lo spotting infatti può avvenire durante l’ovulazione, a fine ciclo, o nei giorni prima del nuovo flusso. In questo caso le perdite  possono essere provocate da cause disfunzionali od organiche. Inoltre, si verifica nel 10 per cento circa delle donne che iniziano a fare uso di un contraccettivo ormonale, nel primo mese di assuzione.

Ma le perdite di sangue sono un fenomeno normale anche nelle prime settimane di gravidanza. Anzi, proprio quelle piccole perdite di sangue sono uno dei sintomi dell’avvenuto concepimento, e, di solito, si manifestano circa due settimane dopo di esso. Questo perchè quando l’embrione si impianta nelle pareti dell’utero, comincia ad ingrossarsi facendo cambiare la densità della cervice, provocando delle piccole perdite di sangue di colore marroncino scuro: definite spotting da impianto.

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Solo il medico, quindi attraverso una visita ginecologica e degli esami specifici può essere in grado di individuare la causa delle perdite e proporre se necessaria, una cura. Non facciamoci prendere dall’ansia prefigurando terribili scenari.

Il fatto che queste perdite siano di un colore molto scuro non è sintomatico di una patologia. Il colore scuro è dovuto ad un fenomeno molto semplice: il sangue proprio per la sua scarsità esce dalle vie genitali molto lentamente. L’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno contenuta nei globuli rossi, si ossida e conferisce al sangue un colore rosso molto intenso quasi nero.