Quali strumenti abbiamo per valutare l’affidabilità della struttura scolastica dei nostri figli? Esiste una normativa che valuta e qualifica la sicurezza di un istituto scolastico non solo dal punto di vista strutturale, ma anche relazionale?

La norma UNI 11034 appartiene alla certificazione di qualità aziendale (ISO 9000) e si applica ai luoghi frequentati dai nostri figli, relativamente alla sicurezza del luogo, ma anche alla qualità del servizio erogato.

Tale norma valuta quindi gli aspetti esteriori di utilizzo, della sicurezza, certamente più concreti e osservabili, ma valuta anche gli aspetti relazionali, che rivestono un ruolo fondamentale per la crescita dei bambini, ma che per loro natura sono difficilmente “quantificabili” da uno sguardo profano, se non attraverso quelle sensazioni che un genitore è in grado di percepire a pelle ma che non sa rendere oggettivamente condivisibili.

La UNI 11034 prevede che la struttura espliciti in documenti certificati alcuni punti che riguardano lo scopo della propria esistenza, le procedure, i ruoli, le responsabilità del personale, il progetto educativo, e così via. Si rimanda ad una lettura completa della legge per riferimenti più dettagliati.

Questa norma, dicevamo, ha un’interpretazione anche dal punto di vista dell’ambiente emotivo e relazionale. Vediamo come.

L’orientamento e la filosofia della scuola, per quanto dichiarati in un documento ufficiale, si possono comprendere solo attraverso un incontro con le maestre: il dialogo con la famiglia è di fondamentale importanza per inquadrare il bambino, conoscerlo, e nello stesso tempo costruire un rapporto di mutuo sostegno tra persone che si occuperanno di lui.

Un istituto che, ad esempio, si impegna nel rapporto con i genitori, negli appuntamenti cadenzati e nelle attività che coinvolgono i familiari, testimonia serietà e conoscenza dei valori fondamentali per la crescita.

Un altro punto rappresentativo è il modello inserimento scolatistico  che la scuola utilizza: questa fase va sempre tarata sulle reali e soggettive esigenze del bambino. Non si può strutturare un inserimento scolastico sulle esigenze organizzative della scuola né tantomeno su quelle dei familiari, ma solo ed esclusivamente sui reali bisogni dell’alunno.

Ed ancora, perché il bambino si inserisca in un ambiente scolastico serenamente e senza traumi, infatti, è di fondamentale importanza curare l’aspetto dell’arrivo a scuola e del commiato a fine giornata (sia per la scuola materna, che per le elementari, o per le situazioni “particolari” come trasferimenti, adozioni, inserimento di immigrati e così via).

In estrema sintesi, la norma UNI 11034, portando la scuola a dichiarare come la scuola organizza il proprio ritmo giornaliero e il proprio programma annuale, rappresenta un riferimento attendibile e una garanzia per i genitori che desiderano essere a conoscenza della gestione non solo degli spazi, ma anche dei tempi e delle modalità della struttura.

A questo proposito, una scuola che dichiara i propri intenti in modo trasparente e coerente con quello che avviene giornalmente testimonia il proprio impegno professionale ed educativo teso a soddisfare il benessere del bambino e della sua famiglia.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

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