Nel percorso verso l’età adulta, una madre resterà sempre il termine di paragone con cui una figlia si confronterà. Anche per differenziarsi.

I rapporti madre-figlia sono complessi e diversificati, e sicuramente i più conflittuali. Probabilmente perché il passaggio all’età adulta è più intenso per le ragazze, e le madri ne sono più intimamente coinvolte.

Come visto nell’articolo su padri e figli, nel corso dell’adolescenza possiamo incontrare questioni di “attacco contro la somiglianza e l’appartenenza”, che sono funzionali alla differenziazione e alla sana separazione.

La figlia adolescente vuole più privacy, meno dialogo, dichiara che ora lei è diversa sia dai genitori che da com’era da bambina, e così vuole essere trattata.

Le radici del conflitto madre-figlia

Consideriamo la questione da questo punto di vista: una ragazza deve superare la connessione con la madre, a cui è attaccata per nascita e per appartenenza di genere. Nel suo tentativo di fare questo, la ragazza urlerà: “Io non voglio essere come te, io sono diversa da te, e non ti somiglierò mai!”.

In realtà il messaggio (che non sa pienamente esprimere) è molto più complesso: “ho bisogno di essere diversa e indipendente da te, senza perderti”.

Accade spesso, ad esempio, che i padri siano a disagio per il conflitto madre-figlia, e che prendano le parti della ragazza chiedendo alla madri di lasciare loro più spazio. Le madri, per contro, dichiarano che l’ultima cosa di cui la figlia ha bisogno è avere più spazio!

In fin dei conti, il conflitto madre-figlia può essere un’espressione di intimità in un momento delicato e di passaggio. In questo processo, il modo di comunicare può essere fondamentale: l’obiettivo dovrebbe essere quello di comprendere le reciproche differenze ed accettarle senza sconfinare necessariamente nella sfida.

Come superare il conflitto madre-figlia:

  • Fai la prima mossa:

i silenzi possono diventare lunghi e pesanti, e non importa chi ha ragione. Pensa a come una figlia si sente nel rapporto e cosa si può fare per cambiare.

  • Accetta di cambiare te stessa:

molti pensano che l’adolescenza sia un periodo di cambiamento per i figli, invece è un cambiamento che coinvolge anche i genitori. I figli ci “costringono” a metterci in discussione, guardarci per quel che siamo, e aspirare a migliorarci.

  • Comunica senza durezza:

la comunicazione è una grande sfida, e la sua modalità o la sua assenza possono causare ferite profonde per entrambe. Insegna a tua figlia a comunicare i sentimenti (cominciando tu per prima) e non le rivendicazioni, accettala per quel che è, e fai in modo che lei rispetti i tuoi.

  • Mettiti nei suoi panni:

riflettere su cosa l’altra persona sta provando e come deve sentirsi è un tipo di ascolto attivo. Si può avere idee diverse su molte cose senza essere arrabbiati o sulla difensiva.

  • Fissa dei limiti:

qualcuno pensa che la strategia migliore per salvare il rapporto con gli adolescenti sia la condiscendenza. In realtà la mancanza di limiti è proprio quanto di più deleterio per il rapporto. Il modo in cui funzioneremo da “argine” per le loro necessarie “inondazioni” sarà per loro determinante e rassicurante, anche se urleranno il contrario.

  • Accetta il disaccordo (ma sii te stessa):

madri e figlie possono essere molto vicine, ma non saranno mai la stessa persona. Ci sono probabilmente questioni su cui non la penserete mai nello stesso modo. Questo non vi impedirà di sostenervi a vicenda senza cambiare le vostre scelte o opinioni per compiacervi a vicenda.