Nella scelta riguardo alla genitorialità, così come in qualunque scelta in generale, ci sono degli elementi determinanti che ne influenzano sia i vissuti ed il modo di percepirla, che le risorse messe in atto per attraversarla.

Alcuni di questi riguardano
il momento di vita in cui si presenta la scelta
vissuti, valori e credenze che l’individuo ha rispetto ad un determinato tema
– il supporto sociale dato da famiglia e rete di conoscenze
– il contesto socio-culturale

Ciascun individuo dispone di risorse uniche che gli consentono di affrontare il cambiamento: ciò che fa la differenza, infatti, non è tanto un “evento” in sé ma la capacità che i soggetti hanno di attivarsi e di adattarsi allo stesso.

Il concetto di adattamento sano o non sano, funzionale o patologico, in risposta ad un evento critico, non è dato quindi dall’assenza di problemi, difficoltà, vissuti spiacevoli: un individuo sano, così come una famiglia sana, non è un individuo senza problemi, ma un individuo che ha affrontato con esiti positivi i cambiamenti della propria crescita.

Le sfide, insomma, fanno parte della vita: sta a ciascun individuo, a ciascuna coppia, a ciascuna famiglia, utilizzare al meglio le proprie risorse.

Quanto detto ribadisce il concetto già espresso riguardo al fatto che la scelta genitoriale non è una scelta fatta in un ottica di vantaggio o di beneficio personale.

Possiamo definire “sollecitazioni del ciclo di vita” quei momenti in cui, con tempi e ritmi diversi, ciascuna famiglia attraversa delle fasi che possono essere definite prototipiche (costituzione della coppia, scelta genitoriale, crescita dei figli, famiglia con adolescenti, e così via).

Le esperienze di dubbio, di destabilizzazione, di incertezza, sono in quest’ottica dei momenti “fertili” grazie ai quali è possibile che le regoli abituali della nostra vita di relazione possano essere rivedute e riadattate per essere più efficaci davanti al cambiamento.

Esiste un termine, “coping“, tramite il quale si esprime questa capacità di adattamento attivo che fa fronte alla crescita.
Le strategie di coping coniugano la crescita individuale con quella del gruppo familiare.

Va da sé, pertanto, che in una coppia, laddove prevale la visione individualista o il timore di condividere (nonché rischiare!) progetti e aspettative autenticamente, fino in fondo, viene a mancare una base importante su cui fondare un progetto di condivisione finalizzata allo sviluppo.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

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