Sono più di trecento le persone web addicted che – dal 2009 ad oggi – sono state curate al Policlinico Gemelli di Roma dall’équipe specializzata guidata da Federico Tonioni. Il 90% ha meno di trent’anni ed è entrato in cura spinto dai genitori, i primi a rendersi conto che qualcosa non andava nel comportamento dei figli.

Ore e ore trascorse davanti al computer, perdendo la cognizione del tempo, dimenticando impegni, orari e scadenze, saltando la scuola, arrivando fino a puntare la sveglia di notte pur di incontrare amici virtuali in rete. La dipendenza dei ragazzi si manifesta soprattutto nei social network e nei giochi on line, mentre gli adulti frequentano principalmente siti porno e poker house.

Quando un genitore si accorge che il figlio esagera, d’istinto stacca la spina, sequestra il pc. Ma non c’è errore più grave, se il ragazzo è entrato nel tunnel della dipendenza, perché la reazione può essere molto spesso di fortissima aggressività.

Gli effetti della dipendenza da internet nei casi più pesanti ricordano quelli della dipendenza da eroina o cocaina. Per questa ragione, per uscire dal tunnel occorrono la consapevolezza e la volontà della persona malata, l’aiuto del team di esperti, e – spesso – molto tempo.

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Fonte: roma.corriere.it

Livia