Sull’onda delle vostre emozioni, alcune molte negative a un giorno dalla conclusione dell’anno scolastico vi chiediamo: “Scuole aperte aperte sino al 30 giugno che ne pensate?”.

Questo è infatti il momento in cui i genitori che lavorano (ma non solo) e che hanno i figli che frequentano in particolare la scuola primaria devono inventarsi soluzioni più o meno creative, altrettanto più o meno costose su dove, come e con chi lasciare il proprio figlio/figli in attesa delle proprie agognate ferie.

Ma c’è una mamma che è andata oltre.

Si tratta di Alberta Alessi, mamma e logopedista di Pavullo in provincia di Modena che ha lanciato una petizione  sulla piattaforma change.org che ha raccolto già cinque mila adesioni e ha aperto un dibattito che vede schierati da una parte i genitori che vorrebbero le scuole aperte per tutto il mese di giugno e dall’altra parte alcuni insegnanti e sindacati che si oppongono a questa iniziativa.

La proposta

Alberta Alessi nell’argomentare la sua richiesta – rivolta direttamente al ministro dell’Istruzione  Stefania Giannini –  chiede di prendere esempio anche dagli altri paesi europei dove la somma dei giorni di vacanza è la stessa 120 giorni ma distribuita diversamente e questo fa la differenza dal punto di vista dell’organizzazione familiare.

  • la Francia chiude 9 settimane, tra il 4 luglio e il 5 settembre;
  • la Germania 6 settimane tra il 7 luglio al 13 settembre; il
  • il Regno Unito  6 settimane, tra il 20 luglio al 31 agosto
  • l’Italia: 12-13 settimane tra inizio-metà giugno e metà settembre, a seconda delle regioni.

Inoltre suggerisce un dialogo e un supporto con il mondo della scuola che considera la risorsa più importante del nostro Paese ed invita le istituzioni a far si che i maestri della scuola primaria possano su base volontaria e con incentivi economici organizzare e realizzare progetti specifici per il periodo mese di giugno.

La sua proposta è che dal 2 al 30 giugno si facciano solo attività extra scolastiche: sport, attività all’aria aperto, musica, teatro, scambi culturali, arti visive, riscoperta della natura, approfondimenti storiografici, visite ai musei, ecc…

Tutto quelle attività che stimolano la curiosità dei bambini e che spesso per mancanza di tempo non si sono potute fare con assiduità durante l’anno.

Un periodo senza valutazioni e test che coltivi il puro piacere ludico ed esperenziale dei bambini.

Una provocazione e un invito a cambiare rivolto alla scuola italiana che nasce dall’esperienza di una mamma e che rapidamente sta facendo discutere non solo sul web.

Un invito a ragionare su una scuola diversa, più motivante per bambini e insegnanti.

Voi che ne pensate?