I giochi dei bambini non sono solo dei semplici divertimenti e per questo bisogna valutarli come loro azioni più serie (Montaigne)

Oggi, grazie al parere di un esperto e di Fisher-Price, vediamo quali sono i sei motivi per cui il gioco dei bambini è importante per la loro crescita.

Sei motivi per cui il gioco dei bambini è importante: la parola all’esperto

Spesso gli adulti tornano a giocare quando diventano genitori, trascinati dalle energie dei figli e dalla loro incredibile voglia di esplorare, toccare, inventare.

Se sei una di quelle persone che lo fa un po’ controvoglia (o che magari delega per intero questa parte alla babysitter di turno), oltre a perdere un’occasione magica per rinforzare e approfondire la relazione con tuo figlio, non avrai nemmeno lontanamente intuito l’importanza strategica sottostante a questa attività.

Non è un caso che, se in psicologia per misurare il benessere psicologico dell’adulto si vadano a indagare le macro aree del lavoro e della sfera affettiva, con i bambini ci si concentri molto sul versante del gioco.

Per il bambino il gioco ha, infatti, diverse funzioni importantissime e vitali che vanno esercitate e apprese, pena uno sviluppo incompleto delle sue potenzialità.

Il gioco del bambino nei primi mesi di vita è diverso da quello successivo, perché se inizialmente gioca prevalentemente con l’adulto o in autonomia, Gradualmente subentra il gioco con i pari e una sempre più autentica interazione e socializzazione.

Il gioco dagli zero ai tre anni è un fondamentale momento evolutivo, dove il bambino, tra le varie cose:

  • Impara a conoscere e ad affermare se stesso;
  • Si misura con il mondo che lo circonda;
  • Rafforza la relazione genitoriale;
  • Aiuta l’autostima;
  • Apprende regole sociali;
  • Impara a mettersi nei panni dell’altro;
  • Comprende nuove strategie di comunicazione, interazione e azione;

Essendo un momento così ricco di opportunità, tanto più il genitore (o chi per lui) riuscirà a partecipare attivamente ed in maniera emotivamente coinvolta all’attività del gioco, tanto più l’esperienza vissuta avrà valore per il bambino ma anche per il genitore stesso.

Perchè il gioco è così importante?

Perché assolve molteplici bisogni del bambino: rispondendo ad esigenze affettive, relazionali, emotive e di apprendimento.  Vediamo più da vicino queste sei esigenze principali.

  1. Divertimento:

Sicuramente il gioco è un momento di divertimento e benessere fine a se stesso.  Il benessere è fondamentale per un bambino perché lo stare bene è terreno fertile per imparare cose nuove e crescere. Quindi è come dire che senza gioco e senza divertimento non può esserci una crescita e un apprendimento armonico.

Se si gioca assieme a un genitore sinceramente divertito e coinvolto in questa attività, si potenziano ulteriormente questi effetti benefici.

  1. Esplorazione:

Il gioco è esplorazione del mondo e conoscenza di sé attraverso l’ambiente che lo circonda.

Il bambino dagli zero ai due anni ha un gioco senso motorio: conosce il mondo attraverso la propriocezione, il tatto e la suzione.

Verso i 18/24 mesi subentra il gioco di ruolo. Quindi, in questo periodo il bambino, attraverso il gioco conosce il proprio corpo, le proprie capacità fisiche e motorie.

E ovviamente scoprire e imparare cose nuove aumenta la sua autostima e consapevolezza.

  1. Apprendimento:

Sempre più spesso anche agli adulti si propongono metodi di apprendimento basati sul principio dell’imparare giocando. Questa dinamica è valida ovviamente molto anche con i bambini: si scontra con le difficoltà, si misura con i propri limiti e li supera.

Un bambino che gioca apprende nuove strategie e nuove strade per arrivare ad un obbiettivo (ad esempio una costruzione di mattoncini per i più grandi o riuscire ad afferrare un pelouche per i più piccoli).

Se noi adulti abbiamo la tendenza a vedere errori e fallimenti davanti alle difficoltà, i bambini li trasformano – se ben accompagnati dall’adulto di riferimento – in lezioni di vita, in occasioni per misurare le proprie carenze e quindi colmarle: risolvere i piccoli problemi  che si presentano durante i giochi stimola le sue funzioni cognitive e la sua autostima.

  1. Relazionale:

Il gioco con il genitore è un momento intimo in cui si sperimentano diversi aspetti della relazione e si rinforza il legame genitore-bambino. E’ giusto spronare il bambino al gioco in autonomia, ma occorre anche valutare ogni situazione come un caso a sé per trovare il migliore bilanciamento tra autogestione e compagnia.

Ad esempio un bambino che chiede ripetutamente al genitore di giocare con lui è un bambino che in modo indiretto chiede di sentirsi accolto nelle sue emozioni e nei suoi bisogni. Il genitore dovrà valutare se farlo, quanto a lungo e in che modo, a seconda dei molti fattori che caratterizzano il bambino stesso e le relazioni tra lui e chi gli sta vicino.

  1. Comunicative:

Il gioco del bambino è una finestra sul suo mondo interno: osservando un bambino che gioca abbiamo informazioni sulle sue paure, aspirazioni e difficoltà.

  1. Riparative:

Il gioco ha anche una funzione liberatoria e riparativa: attraverso il gioco un bambino può mettere in scena una sua paura e dominarla, come invece non era stato in grado di fare nella realtà, può sfogare la rabbia e la frustrazione, può sentirsi invincibile.