Uno dei compiti più difficili per le coppie che decidono di separarsi è quello di mettere da parte le loro ostilità “da coniugi” e affrontare il discorso nel ruolo di “genitori”

La separazione coinvolge le coppie a 360gradi, e anche i rapporti che si concludono nel modo più civile attraversano fasi di dolore, rancore, analisi del fallimento. Vediamo queste fasi da vicino.

Il punto di vista dei bambini

Uno degli errori più comuni è quello di pensare che allo sviluppo fisico del bambino corrisponda la capacità di perdonare i suoi genitori. Inutile illudersi: non c’è un momento in cui “è grande, capirà”.

I bambini hanno bisogno di chiavi di lettura per comprendere la separazione dei genitori, a qualsiasi età.

Ci mettono poco a “capire” che non vivrete tutti sotto lo stesso tetto. Più difficile per un bambino è perdonare ai genitori l’avergli tolto l’esperienza di unione familiare.

I bambini più piccoli hanno paura che la separazione sia colpa loro. Alcuni hanno la fantasia di poter rimettere a posto le cose. Altri hanno paura che il genitore che va via non tornerà mai più.

I bambini hanno bisogno di essere rassicurati.

Esattamente come gli adulti, anche se forse non in contemporanea, i bambini attraversano delle fasi di un processo che si può definire “elaborazione del lutto”, in questo caso rappresentato dalla perdita di una famiglia unita.

Le fasi di elaborazione della separazione

Il divorzio ha delle fasi:

  • predivorzio: il tempo delle decisioni
  • divorzio: la fase in cui si svolge la separazione legale ed economica
  • post-divorzio: il tempo della ricostruzione degli equilibri familiari.

Gli esperti concordano sul fatto che una separazione spesso necessiti, soprattutto in presenza di figli, di un supporto terapeutico (da molti erroneamente considerato come “aiuto a non divorziare”, in effetti si realizza invece come “aiuto a separarsi”).

Il momento migliore per chiedere aiuto è quello iniziale, anche se raramente se ne ha consapevolezza.

Worried looking boy with fighting parents behind him

Il supporto terapeutico

I presupposti su cui si fonda un intervento di questo tipo:

  • responsabilizzare i coniugi a trovare una via di uscita, diventando soggetti attivi nella riorganizzazione.
  • lavorare sul livello emotivo, impedendo le recriminazioni e affrontando i problemi reali e la ricerca di soluzioni
  • trovare un’intesa che esuli dal legame coniugale e sia volta all’interesse verso i figli

Le emozioni dei bambini con cui fare i conti.

  • Rifiuto

La prima reazione protettiva è pensare che non stia succedendo nulla: in fondo, si sa, i genitori litigano, non è poi così grave quello che sta accadendo. Del resto, i bambini poco ne sanno della “gravità” di una situazione in un rapporto di coppia, ed il bisogno di normalizzazione prevale sul resto.

  • Rabbia

I bambini di famiglie che si avviano alla separazione, o in conflitto, sono molto arrabbiati. Forse non si arrabbieranno con i genitori (o forse sì) ma di certo prima o poi la loro rabbia verrà fuori: a scuola, in palestra, in luoghi dove potranno esprimere il dolore.

  • Tristezza

È il momento in cui si prende consapevolezza che il fatto sta accadendo, e fa male.

  • Senso di colpa

Alcuni bambini possono aver sospettato la separazione, altri saranno sorpresi. Molti sono sollevati, e questo può farli sentire in colpa per aver pensato una cosa simile.

Cosa dire ai bambini?

  • Non è colpa tua

mamma e papà non hanno trovato un modo migliore di risolvere i loro problemi, e questo è un problema degli adulti. È il nostro lavoro, e noi ne verremo fuori.

  • Saremo sempre qui per te

ti vogliamo moltissimo bene, e ci prenderemo cura di te. Sarai al sicuro, e avrai un rapporto con ciascuno di noi sempre. I rapporti tra te e noi non cambieranno, e nemmeno con gli altri parenti. Non vivremo più insieme ma ti ameremo comunque.

  • Non è stata una decisione facile

Abbiamo lavorato parecchio per arrivare a questa decisione, e abbiamo pensato che questo è l’unico modo per stare meglio.

Quindi, soprattutto, ascoltate i vostri bambini: è un momento in cui hanno moltissime cose da dire, pensare, elaborare. Siate pronti a sollevarli dai loro dubbi o accogliere la rabbia e la tristezza. Hanno bisogno di esprimerle.

I bambini non hanno bisogno di sapere ogni dettaglio economico ed organizzativo della vostra separazione, o quello che è andato storto nella vostra coppia, trattenetevi quindi da atteggiamenti di critica o colpa sull’altro genitore.