Lo streptococco è un batterio di forma sferica, da qui il nome cocco, di cui esistono varie tipologie.
Per esempio lo streptococco beta emolitico di gruppo B (Streptococco Agalactiae) è completamente diverso dallo streptococco che provoca il mal di gola e numerose malattie come la scarlattina.
Infatti lo streptococco B è un batterio presente nell’organismo di circa un terzo della popolazione, principalmente nell’intestino, ma rilevabile anche nel 25% delle donne a livello vaginale.
Generalmente prolifera in equilibrio con gli altri batteri presenti senza essere causa di alcun sintomo o patologia specifica.
Perché è importante individuare la sua presenza in gravidanza?
Ogni donna può essere quindi portatrice sana dello streptococco di gruppo B.
Il problema si pone per il neonato che potrebbe esserne contagiato al momento della nascita.
Per questo motivo dal 2017, le donne dopo la trentacinquesima settimana vengono sottoposte gratuitamente al tampone rettale. L’esame diagnostico che in maniera rapida e indolore rileva la presenza del batterio, perché durante il parto può diventare una minaccia il neonato.
Se il tampone è positivo?
Se la donna risulta positiva alla streptococco di tipo B le verranno prescritti antibiotici da assumere durante il parto, per ridurre la carica batterica presente e impedire così un contagio del neonato.
Gli antibiotici del gruppo delle penicilline, possono venire somministrati per endovena e sono assolutamente innocui sia per la madre che il feto. Se la donna è allergica alla penicillina si prevedono dei farmaci alternativi.
Va evidenziato che se il tampone dà un esito positivo non significa la presenza di una infezione. Si è solo in presenza di specifici batteri nell’organismo, che come detto per l’ospite risultano innocui nella maggior parte dei casi.
Inoltre un test positivo NON significa:
- scarsa pulizia,
- presenza di malattie trasmesse sessualmente,
- consumo di alimenti o bevande contaminate
- impossibilità di allattare al seno
Rischi per il feto
Anche se la sola presenza dello streptococco non rende scontato il contagio del neonato.
Il contagio può avvenire:
- al momento del parto nel passaggio attraverso la vagina,
- per contagio all’interno dell’utero
Se il bambino viene contagiato dallo streptococco
In caso di infezione neonatale entro 7 giorni dal parto l’infezione da streptococco può manifestarsi entro qualche ora con questi sintomi:
- ridotta risposta agli stimoli esterni
- riduzione dell’appetito
- alterazione della temperatura corporea
- variazioni del battito cardiaco
- alterazione della frequenza di respirazione
- irritabilità
In caso di trattamento tempestivo la prognosi è in genere buona con un completo recupero, ma purtroppo in alcuni casi il neonato può andare incontro a complicazioni potenzialmente fatali come:
- setticemia (grave infezione del sangue)
- polmonite
- meningite
Circa il 10% dei neonati colpiti dall’infezione vanno incontro a morte, mentre in un caso su 5 si verificano danni permanenti (quali ad esempio paralisi cerebrale, sordità, cecità, …).
Come si prende lo streptococco B?
Molte donne si chiedono come si prenda lo streptococco in gravidanza. Ma in realtà non esiste una sola causa ma la sua presenza è fisiologica.
L’infezione da streptococco di gruppo B può essere trasmessa da madre a figlio durante il parto. La modalità di trasmissione tra individui adulti non è invece nota. Per ora è scientificamente appurato che non si prende con:
- rapporti sessuali
- il cibo