Tra i test di diagnosi prenatale che si fanno in gravidanza c’è il Tri-test un esame utile per rilevare precocemente la sindrome di Down.
Vediamo insieme le sue caratteristiche.
In cosa consiste il tritest?
Il Tri-test consiste nel prelievo di sangue materno e nel dosaggio di tre sostanze normalmente presenti nel sangue di una donna “in attesa”:
- l’alfa-fetoproteina, prodotta dal feto
- l’estriolo non coniugato, prodotto sia dal feto che dalla placenta
- la gonadotropina corionica, ossia l’HCG, un ormone prodotto dalla placenta.
Quando si esegue
L’esame può essere eseguito tra la quindicesima e la ventesima settimana di gravidanza, preferibilmente tra la quindicesima e la diciassettesima.
Perché si fa il Tri-test?
Questo test diagnostico viene eseguito allo scopo di conoscere:
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la probabilità che il feto sia affetto da Trisomia 21
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per individuare il valore dell’alfafetoproteina (AFP)
Una sostanza che serve per conoscere la probabilità che il feto sia affetto da alcune specifiche malformazioni.
In entrambi i casi il risultato del Tritest non è una diagnosi, ma esprime una probabilità.
Che cosa rileva il Tri-test
Il Tri-test rileva nello specifico la probabilità che:
- il feto sia affetto da Trisomia è elevata quando il risultato del Tritest è compreso tra 1/1 e 1/250.
In questo caso la donna può scegliere se effettuare l’esame diagnostico invasivo (amniocentesi).
Inoltre il Tri-test rileva la probabilità che:
- il feto sia affetto da alcune specifiche malformazioni quando il valore dell’alfafetoproteina è superiore a 2.5 MoM.
In questo caso la donna può scegliere di effettuare l’esame diagnostico (ecografia).
Alcune considerazioni
Un risultato normale del Tre-Test non garantisce, tuttavia, che il feto sia esente da alterazioni cromosomiche.
I test di diagnosi prenatale non sono perfetti. Il numero dei risultati poco accurati, conosciuti come falsi-negativi o falsi-positivi, variano da test a test.
Inoltre, anche in caso di positività del test, è sempre necessario eseguire un’amniocentesi o una villocentesi: questi esami sono indispensabili, infatti, per accertare con sicurezza l’esistenza di eventuali anomalie cromosomiche.
Il riscontro di livelli molto alti dell’alfa-fetoproteina deve far sospettare la presenza di gravi malformazioni del sistema nervoso del feto, tra cui la spina bifida.