L’unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza della Fondazione Policlinico Mangiagalli ha organizzato, in collaborazione con la Camera Minorile di Milano, un convegno dal titolo “Troppo giovane per dire la mia?” In Italia i minori, senza il consenso dei genitori,  possono ottenere solo l’interruzione volontaria di gravidanza e i consulti ginecologici nei centri pubblici. Per ogni altra scelta in campo medico è necessario il consenso dei genitori fino alla maggiore età.

Si è discussa l’opportunità di anticipare questo limite a 16 anni, come avviene in Gran Bretagna e Canada. Da un’indagine è risultato infatti che molti adolescenti hanno rinunciato a rivolgersi a medici o psicologi per non essere costretti a coinvolgere i genitori, ed è emersa una forte volontà di poter prendere in autonomia decisioni riguardanti la propria salute, in particolar modo per quel che concerne l’alimentazione, la sessualità, l’abuso di sostanze.

Voi cosa ne pensate? Secondo voi a 16 anni i ragazzi sono già abbastanza maturi per rivolgersi autonomamente a un medico?

Diverso dal consenso formale, che spetta sempre ai genitori, è il consenso psicologico a ricevere determinate terapie. I medici ritengono che sia fondamentale ottenerlo già da un bambino di 4/5 anni; le cure sono infatti molto più efficaci se il bambino è stato informato su quello che gli accadrà.

In Parlamento invece il sottosegretario al Welfare Francesca Martini ha proposto di vietare interventi estetici al seno prima dei 18 anni, nonostante il consenso dei genitori. A me sembra una proposta molto sensata, dato che (almeno) fino a 18 anni molto è ancora  in evoluzione, nel corpo e nella psiche. Silvano Bertelloni, tuttavia, presidente della Società italiana di medicina dell’adolescenza, sostiene su Corriere Salute del 15 febbraio che “sarebbe meglio valutare caso per caso”, intervenendo laddove le adolescenti hanno “asimmetrie importanti tra un seno e l’altro”, per esempio.

Voi cosa ne dite? Meglio vietare a tutte le minori l’intervento, o lasciare la decisione alla discrezione del medico?