L’anestesia spinale è un tipo di anestesia regionale che viene comunemente praticata prima di effettuare un taglio cesareo, sia di urgenza che programmato. Vengono utilizzati due farmaci, un anestetico locale e un oppioide. I due farmaci vengono iniettati con un ago in un’unica somministrazione. 

L’anestesia spinale determina un effetto più potente dell’analgesia epidurale, ovvero indica contemporaneamente il blocco  motorio e sensoriale, mentre l’analgesia epidurale permette alla madre di muovere le gambe, pur attenuando o eliminando lo stimolo doloroso. Questa tecnica permette una più rapidità d’azione rispetto all’analgesia epidurale:  ecco perché viene utilizzata per il taglio cesareo di urgenza.

Le complicanze sono simili a quelle per l’epidurale:  può causare nella madre ipotensione, ovvero abbassamento della pressione sanguigna, intossicazione da anestetico con conseguenti reazioni non desiderate se  l’anestetico fuoriesce dalla sede per un errore nell’iniezione, ovvero:  mancanza di sensibilità o disfunzioni alla vescica che determinano  la necessità dell’uso di catetere per alcune ore o giorni dopo il parto,  cefalea, nausea e/o prurito.

Talvolta accade che la temperatura materna salga come conseguenza dell’anestesia (ciò diventa problematico perché la febbre nel post-partum potrebbe essere sintomo di alcuni gravi complicanze: la diagnosi in questi casi si complica), o si può avvertire dolore alla schiena, indolenzimento ai polpacci e ai glutei, inoltre è possibile che alcune mamme sviluppino reazione allergica ai farmaci.

Vi sono inoltre alcune controindicazioni specifiche: l’anestesia spinale non deve essere fatta se si riscontra un’infezione cutanea proprio nel punto in cui andrebbe praticata la puntura, oppure se gli esami del sangue preliminari evidenziano un basso numero di piastrine, oppure se la madre sta seguendo una terapia o un trattamento di profilassi anticoagulante.

Video a cura di Blogmamma in collaborazione con Openminds corsi pre-parto