La gravidanza, come più volte sottolineato, è il preludio di grandi trasformazioni sia per la coppia che per i singoli partner. E’ un evento che segna una transizione non solo verso la vita adulta, ma anche verso un modo nuovo di percepire e di percepirsi.

Per la donna questa trasformazione ha un valore particolare, legato al corpo e alle sue trasformazioni, e si connota diversamente a seconda del periodo della gestazione.

 

Durante il primo trimestre di gravidanza, anche se l’avere un figlio è stato programmato e desiderato, il tema che riguarda la donna è l’accettazione. Ci sono due aspetti diversi che si intrecciano attraverso questo tema: l’accettazione della potenza generatrice del proprio corpo e le relative trasformazioni, e l’accettazione del bambino come altro da sé ma dentro di sé.

 

Alcune manifestazioni tipiche dell’inizio della gravidanza (dolori, nausee, insonnia, difficoltà digestive) sono strettamente correlate a questo tema. Questo non significa creare una semplice equazione che fa equivalere un malessere fisico ad una difficoltà psicologica. Il tema dell’accettazione, tuttavia, riguarda anche le gravidanze più cercate, ma è una componente fondamentale per la crescita della propria personalità.

 

Durante questo periodo la donna è chiamata ad affrontare un intenso lavoro simbolico che porterà alla creazione di un proprio ruolo materno, che si fonda tra due importanti poli, che sono quello del trattenere  e del lasciare andare.

 

Non sono da sottovalutare i già citati vissuti ambivalenti che portano, in modo del tutto normale, a provare sia la gioia che il rifiuto per alcune sensazioni connesse a questo periodo e alle trasformazioni corporee.

 

La fusione tra il feto e la madre è l’elemento che porta ogni donna a sperimentare la sensazione del bambino come parte di sé, processo quasi sempre automatico, ma non del tutto scontato o privo di “impegno”. Proprio per l’entità di questo percorso è tipica di questo periodo un’intensa attività onirica, che richiama alla memoria elementi della propria infanzia, del rapporto con i propri genitori, in particolare con la madre, e con il tema dell’accudimento.

 

Inizia in questo trimestre quel percorso che dovrebbe terminare con una rappresentazione integrata della gravidanza come processo di trasformazione della propria vita, dai piccoli gesti quotidiani al modo di intendere la vita. In una rappresentazione integrata della gravidanza (che viene rielaborata parecchio tempo dopo il parto), il cambiamento, certamente destabilizzante, non è temuto ma percepito come fattore di crescita e di raggiungimento di un nuovo equilibrio.

 

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

 

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