Il liquido amniotico è un’acqua speciale che nutre e protegge il feto, che succede però quando il liquido amniotico è scarso?

Il liquido amniotico viene prodotto dalla placenta e dall’insieme delle membrane che circondano la parete uterina, a partire dall’inizio della gravidanza.
La quantità di liquido amniotico cresce sino al sesto-settimo mese di gestazione, per diventare stazionaria intorno all’ottavo e nono mese. Mentre avvicinandosi al parto la sua quantità tende a diminuire.

Quando il liquido amniotico è scarso?

 

Si parla allora di oligoidramnios se la quantità di liquido amniotico scende, in modo patologico, al di sotto dei 500 ml, considerata la soglia minima per garantire al feto un giusto sviluppo, ben prima del fatidico nono mese.

Mentre quando il liquido amniotico è troppo si parla di polidramnios.

L’assenza totale di liquido prende il nome di anidramnios.

Le cause dell’oligoidramnios

Quando il liquido amniotico è scarso le cause sono molteplici:

produzione carente del liquido;

– rottura delle membrane dell’utero a causa di una infezione vaginale;

– anomalie dell’apparato urinario della futura mamma

la futura mamma non è perfettamente idratata;

– la crescita del feto è scarsa.

Cosa fare?

In generale si scopre che il liquido amniotico è scarso solo tramite un’ecografia.

In questo caso le sensazioni della futura mamma non bastano ad individuare questa patologia.

Di solito si risolve con riposo e corretta idratazione perché purtroppo la carenza di liquido amniotico pregiudica il corretto sviluppo del feto e può creare seri problemi al momento del parto.