I nostri figli, dopo i primi giorni di vacanza, cominciano a diventare di cattivo umore? In questo periodo possono esserci difficoltà nel dormire, nel mangiare, possono diventare più capricciosi o oppositivi. Perché succede?Negli ultimi giorni di scuola è probabile che abbiamo visto i nostri bimbi stanchi e desiderosi di dormire di più. E’ certo che la fatica fisica dell’anno scolastico, così come del nostro anno lavorativo, in questo periodo l’abbiano avvertita anche loro.

Eppure c’è una situazione che si presenta in modo ricorrente, soprattutto nei bimbi più piccoli: dopo i primi giorni di vacanza cominciano a diventare irrequieti, annoiati, di cattivo umore. Possono esserci difficoltà nel dormire, nel mangiare, posano diventare più capricciosi.

I più grandi invece diventano “oppositivi“, cominciano a contestare le occasioni di svago proposte dai genitori.

Il tutto si riconduce ad un vecchio concetto adesso abbastanza noto grazie alla diffusione di alcuni libri sull’infanzia che hanno abbondantemente divulgato questa nozione importante: la routine ben organizzata.

Un concetto di cui si parla nell’ambito della puericultura, in riferimento soprattutto ai ritmi dei primi giorni di vita del neonato, ma che non sfugge, in realtà, a tutta l’infanzia.

I bambini sono molto sensibili alle abitudini, allo scandire il tempo con delle attività che si ripetono in modo simile ogni giorno, e che diventano per loro un elemento di prevedibilità quindi di certezza. Molte scuole fondano su questo l’impostazione giornaliera delle attività.

Per questo motivo, in vacanza, venendo meno una routine alla quale si sono ormai allenati, provano quel senso di disorientamento che li scombussola un pò.

Ogni bambino, chiaramente, reagisce a suo modo, ma possiamo venire loro incontro aiutandoli a percepire un ritmo diverso ma da ritrovare anche nel periodo non scolastico.

Non significa, ovviamente, che ai piccoli non piacciano le vacanze, ma questo sottolinea l’importanza di condividere con loro un’organizzazione che, se esplicitata, li aiuta a vivere le giornate in modo più consapevole.

Coi piccoli  sarà sufficiente parlare, coi più grandi invece si può preparare anche un diario, un cartellone, qualcosa che da un lato li impegni in un’attività manuale, dall’altro li aiuti a visualizzare concretamente la loro giornata in fasce orarie.

Non sarà necessario scandire in modo rigido molte attività nella giornata (sarebbe impossibile!), ma sarà sufficiente far loro notare che ogni giorno ci sono delle sequenze che si ripetono (sveglia, colazione, mare, pranzo, etc, fino alla nanna), aiutandoli così ad orientarsi in una nuova organizzazione del tempo.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

foto: figliefamiglia.it