Amate il caffè, ma siete incinta e sapete che non potete berne molto, in più nemmeno le nausee dei primi mesi e quell’imprevedibile cambiamento dei gusti non ve ne hanno tolto la voglia, che fare? Provate col cioccolato!

Ci sono donne molto fortunate alle quali la gravidanza non provoca grossi disagi, come le nausee mattutine che stravolgono lo stomaco di molte, o il terribile reflusso gastrico che sembra bruciarci dentro, per non parlare della fatica di dormire col pancione.

Una regola per amore di nostro figlio

Però anche se il nostro corpo ci segue al meglio per tutta la durata della gravidanza, sapete che le regole da seguire sono le stesse per tutte, con o senza fastidi. E una di queste regole in fatto di alimentazione è: senza allarmismi, ma è raccomandabile bere non più di 3 caffè al giorno, altrimenti lo sviluppo del feto può risentirne e non procedere in modo regolare.

Se siete delle normali bevitrici di caffè non dovete allarmarvi, dunque, perché in realtà grossi rischi – di non rimanere incinta e di nuocere al feto – li corre solo chi fa un uso smodato di caffeina, superando le 6-8 tazzine quotidiane di caffè, soprattutto quando associa anche uso di alcolici e fumo, una cosa che in gravidanza è caldamente sconsigliata da chiunque.

Cosa significa poco caffè?

Anche qui, bisognerebbe specificare meglio: non più di 200 mg di caffè al giorno, secondo uno studio pubblicato nel 2009 sul prestigioso «British Medical Journal» da alcuni ricercatori dell’Università di Leicester e Leeds in collaborazione con la Food Standards Agency (FSA), ancora più restrittivo rispetto a quello precedente del 2008 che arrivava a 300 mg. (un dibattito sempre aperto).

La puntualizzazione è d’obbligo, perché quello che conta è la quantità di caffeina, più che il numero dei caffè, e un espresso ne contiene di meno rispetto alla moka o al nescaffè (il caffè americano, quello lungo), al contrario di quello che si potrebbe pensare.

Non solo caffè: tè, energy drink

Lo stesso vale per il tè, che contiene una sostanza del tutto simile alla caffeina, e pure tannini, che invece rendono faticosa l’assimilazione di calcio e ferro, molto importanti in gravidanza. E vale pure per gli energy drink a base di tè e caffè e ovviamente per tutte quelle bevande o quei cibi che contengono caffè o tè.

Di più: per le bevande contenenti più di 150 mg/l, la recente normativa europea in fatto di etichette ha imposto che vicino alla scritta «Elevato tenore di caffeina», presente dal 2002, sia posta anche l’avvertenza «Non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo di allattamento». I conti tornano, dunque.

Cioccolato, aiutami tu!

Che fare, allora? Se proprio eravate delle caffè dipendenti, potete usare – con moderazione – un piccolo trucco checioccolato gravidanza gioverà anche ad altro: parliamo di cioccolato. Come abbiamo già avuto modo di dirvi nel nostro post su cioccolato e gravidanza, il «cibo degli dei», nelle giuste dosi, rientra di diritto fra gli alimenti di una corretta dieta da tenere in gravidanza: per fare un rapporto, sappiate che una barretta di cioccolato contiene 15 mg. di caffeina, contro i 40-180 mg presenti in una tazzina di caffè.

Tanto di quello che pensate del cioccolato è frutto di dicerie ormai così tanto entrate nella nostra testa, che sarà difficile farci cambiare idea, eppure sono molti gli studi che dimostrano come questa sublime sostanza non sia affatto dannosa, ma anzi sia di grande aiuto alla salute e all’umore, con effetti benefici sulla psiche e sulla sessualità.

E visto che questi sono temi caldi per una donna in gravidanza, forse sarà bene fare una prova e chiedere al cioccolato un po’ di quell’energia che non possiamo prendere dal caffè. Basta che ci limitiamo a un quadratino, però, altrimenti ricadiamo nelle restrizioni che valgono per il caffè. Tentare non nuoce (alla salute)!