Le contrazioni con intensità diversa accompagnano tutta la gravidanza ma con l’avvicinarsi della data del parto diventa importante riuscire a riconoscere le contrazioni da travaglio.

Capire quando è il momento di andare in ospedale e soprattutto capire che sta per nascere il proprio bambino anche dalla natura e dall’intensità delle contrazioni.

Perché ogni donna sa che ciascun travaglio non è uguale a un altro, neanche per chi è alla seconda gravidanza. Ogni parto è un’esperienza unica e differente.

Gli studi medici hanno evidenziato che tanto più una donna capisce il processo del travaglio e a cosa è dovuto il dolore del parto, tanto più riesce a governarlo e a ridurlo.

Il travaglio

Il travaglio è definito come la dilatazione della cervice.

L’utero è composto da muscoli che si tendono e si rilassano durante le contrazioni. In fondo vi è la cervice, che costituisce anche la parte superiore della vagina.

La cervice si apre, mentre l’utero un muscolo, si contrae per spingere fuori il bambino attraverso il canale del parto.

La cervice diventa per gradi più morbida e sottile, poi inizia a dilatarsi in preparazione al parto.

Le contrazioni da travaglio

Le contrazioni da travaglio hanno caratteristiche ben precise:

  1. sono ritmiche si verificano ogni 40, 30, 15 minuti, poi ogni 2-3 minuti;
  2. il dolore aumenta di intensità;
  3. la durata della singola contrazione aumenta, da 15-20 secondi, fino a 90;
  4. quando la contrazione smette, smette completamente anche ogni dolore e il corpo si rilassa.

Quando si avvicina la data del parto o la si è superata e la futura mamma ha 3 contrazioni in 10 minuti circa per almeno un paio di ore è il momento di andare in ospedale.

Non prima.

Le fasi del travaglio

Se si hanno le contrazioni ma la cervice non ha iniziato a dilatarsi, questa viene considerata una fase pre travaglio (o fase latente) e non come un travaglio avviato.

Il travaglio si divide in tre fasi, ognuna diversa e caratterizzata da un aspetto particolare.

Fase 1- Fase Iniziale

La cervice si apre e si assottiglia a causa delle contrazioni uterine. La dilatazione è di circa 2 centimetri.

Questa fase dura da 1 a 10 ore e si contraddistingue per delle contrazioni regolari. Le contrazioni sono lievi con intervalli di 15-20 minuti tra l’una e l’altra e durano circa 1 minuto.

In questa fase potrebbero rompersi le membrane e potrebbero esserci delle piccole perdite di sangue o di liquido amniotico.

La futura mamma in questa fase non deve mangiare o bere e deve utilizzare le tecniche di rilassamento e respirazione che ha imparato durante i corsi pre-parto.

Fase 2 – Fase attiva

La cervice si dilata da 2 a 10 centimetri. Questa fase può durare da 20 minuti a 2 ore.

Le contrazioni diventano più intense e frequenti. Si susseguono ogni 3 minuti e durano da 45 secondi a un minuto circa. 

In questa fase alla futura mamma può essere somministrata l’epidurale e può essere praticata l’episiotomia per evitare la lacerazione dei tessuti vaginali alla nascita del bambino.

Il bambino scende nel canale del parto e mentre la madre spinge con contrazioni sempre più brevi il bambino viene partorito.

Fase 3 – Fase conclusiva

Viene espulsa la placenta e le membrane (la sacca del liquido che circonda il bambino).

Il medico controlla e verifica che la placenta sia uscita tutta.

Questa fase può durare da 10 minuti a un’ora circa.