Il ddl 735, meglio conosciuto come “disegno di legge Pillon” fa discutere da un pò di tempo chi si occupa di diritto di famiglia.

Ma non solo i politici che lo stanno esaminando.

Avvocati, psicologi, operatori che si occupano di famiglia e minori, centri antiviolenza, movimenti femministi e ovviamente i genitori. I diretti soggetti dell’azione della normativa qualora venisse approvata.

Sono tanti insomma quelli che avversano le “norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” contenute nella proposta di legge.

Vediamo quali sono le principali novità contenute nel disegno di legge Pillon e analizziamo le ragioni di queste critiche.

Perché si chiama ddl Pillon?

Cominciamo dal nome. Il disegno di legge Pillon prende il nome dal senatore Simone Pillon, che lo ha presentato come primo firmatario.

Simone Pillon, nato nel 1971 a Brescia, è stato eletto il 4 marzo 2018 ed è membro in parlamento del gruppo Lega-Salvini Premier.

Di professione è avvocato e mediatore familiare.

Inoltre è anche membro fondatore del Comitato Family Day. 

Le principali novità

La mediazione obbligatoria

I genitori di un minore che intendono separarsi devono iniziare obbligatoriamente un percorso di mediazione familiare.

Il ddl Pillon prevede che venga istituito a tal proposito un albo dei mediatori familiari.

Il primo incontro per legge è gratuito. Tutti gli altri si pagano.

Il procedimento di mediazione familiare dovrà durare non più di sei mesi.

È prevista la partecipazione del minore alla mediazione solo se ha almeno 12 anni.

Tempi stabiliti per legge

I genitori non potranno più decidere ed organizzarsi sul tempo da passare con il minore.

La legge stabilisce che il minore debba trascorrere con entrambi lo stesso tempo, a meno che non ci siano altri ostacoli materiali

Diritto alla bigenitorialità

Il giudice affida in via condivisa i figli minori a entrambi i genitori e stabilisce il doppio domicilio del minore. Quindi, le comunicazione scolastiche, amministrative e sulla salute devono pervenire a entrambi i domicili.

Ci può anche essere affidamento esclusivo ma va garantito il diritto del minore alla bigenitorialità. Il giudice deve, in caso di affidamento esclusivo, darsi da fare per rimuovere le cause dell’affidamento esclusivo.

Disegno di legge Pillon

Mantenimento diretto

Nel ddl Pillon viene stabilito il mantenimento in forma diretta dei figli, attribuendo a ciascun coniuge specifici capitoli di spesa, in misura proporzionale al reddito e ai tempi di permanenza presso ciascun genitore del minore.

Entrambi i genitori devono provvedere alle spese del minore, in misura proporzionale al reddito, con il mantenimento diretto. Il giudice può stabilire che un genitore corrisponda all’altro un assegno periodico a titolo di contributo, ma solo se strettamente necessario. Ogni genitore deve provvedere di par suo in base a quanto stabilito dal piano genitoriale.

Alienazione genitoriale

Il giudice può intervenire per favorire la corretta relazione con il genitore leso.

I provvedimenti, possono essere applicati anche quando il figlio manifesta rifiuto, alienazione o estraniazione, anche in assenza di evidenti condotte di uno dei genitori.

Il giudice può intervenire e ordinare al genitore di smetterla con le condotte scorrette o disporre la limitazione o sospensione della responsabilità genitoriale con un provvedimento d’urgenza.

Le critiche

La proposta di legge del senatore Pillon fa discutere perché si tratta di un provvedimento che vuole riportare l’Italia indietro di 50 anni.

Inoltre molte norme sono a svantaggio delle donne e soprattutto dei minori.

Come scriveva su Repubblica nell’agosto 2018 l’avvocato Bernardini De Pace, specializzata in diritto di famiglia:

“Il provvedimento si configura come rivoluzione rozza e inutilmente populista. Che fa affondare tutti, avvocati, genitori, uomini e donne, giudici, psicologi nel letame di un’assurda parità materiale e di contabilità, a favore solo del molesto pianto greco di un’obiettiva minoranza di papà separati e inadempienti”.

Per farvi un’idea sulle norme contenute nel disegno di legge Pillon vi consigliamo la visione della puntata Dio Patria Famiglia,  della trasmissione presaDiretta condotta dal giornalista Riccardo Iacona che ha raccolto le storie, ascoltato le madri, i padri, le associazioni e gli esperti per capire cosa sta accadendo al diritto di famiglia in Italia.