E’ generalmente risaputo che molte delle sfide psicologiche che dobbiamo affrontare nella nostra vita hanno radici nell’educazione che abbiamo ricevuto. In genere, derivano dai modelli comportamentali che abbiamo costruito nella relazione con i nostri familiari e con gli adulti significativi che si sono presi cura di noi.

Questi modelli influiscono anche sul nostro stile genitoriale, ovvero sul tipo di genitori che siamo o che vogliamo diventare. In alcuni casi, si dice, facciamo con i nostri figli le stesse cose che sono state fatte con noi. In altri, proprio perché desideriamo prendere una direzione contraria, abbiamo ben chiaro cosa non vogliamo ripetere rispetto a quello che abbiamo vissuto da bambini.

Nei casi più “seri” (con questa parola non dovete pensare soltanto a patologie conclamate, ma anche a tutti quegli stati di sofferenza emotiva che sono causa di malessere/disagio per una persona) l’ambiente in cui siamo cresciuti-anche involontariamente- ha causato dei “danni” mentali o emotivi più o meno riparabili.

Nella maggior parte dei casi si può rimediare: l’individuo possiede innumerevoli risorse per risanare antiche ferite, e, quando questo non avviene, esiste sempre una Relazione dentro cui superare il passato e costruire il futuro. E’ così per la scelta del partner, o per le amicizie più importanti, o anche per la scelta di un Terapeuta o di una guida spirituale.

Quello che è importante, tuttavia, è la consapevolezza che abbiamo di questo processo: elemento che fa la differenza sia per noi che per il nostro essere genitori. Essere consapevoli di cosa vogliamo trasmettere, di quali sono i nostri obiettivi a lungo termine, non sono processi così automatici o scontati per un genitore.

Quando si diventa adulti è importante avere la possibilità di “valutare” se stessi, i propri genitori, i modelli educativi ricevuti, per aver chiaro il nesso tra passato e presente, le sue implicazioni sul futuro, e scegliere in libertà chi vogliamo essere e come vogliamo -un giorno- essere giudicati dai nostri figli.

Questo cammino è complesso e affascinante perché mette in risalto luci ed ombre della nostra vita, le nostre risorse e i nostri blocchi.
Credo che darsi il permesso di valutare onestamente i propri genitori (non quindi secondo un criterio adolescenziale di rottura e crescita, ma in modo più maturo, consentendo l’integrazione nel nostro processo di crescita) ci dia la possibilità di essere -oggi- genitori più consapevoli.

Marcella Agnone – Psicologa Psicoterapeuta

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