La società in cui viviamo è inquinata dalla ricerca della prestazione e della competizione; questo è un triste dato di fatto e ha come risultato il crescere di un’ossessione che si è impadronita dei genitori: quella di “leggere” i segni di precocità nei propri figli. Fenomeno segnalato tempo fa da un quotidiano francese, situazione sicuramente allarmante negli Stati Uniti, sono sempre più anche i genitori italiani che affidano i loro figli ad esperti che accertino “in modo scientifico” il loro livello intellettivo sopra la media o, peggio, facendo ricorso al fai-da-te dei test rintracciabili facilmente su Internet. Con l’obiettivo di iscriverli in scuole che sappiano valorizzare questi talenti.

Ultimamente sono sempre più frequenti anche articoli o trasmissioni televisive sui bambini superdotati; ciò si spiega con la maggior consapevolezza di crisi economica e disoccupazione, di fallimenti scolastici ma soprattutto col fatto che la quasi totalità dei genitori non desiderano altro che i propri figli abbiano a disposizione tutti gli strumenti per emergere ed essere degli adulti di successo.

A questo proposito vorrei ricordare la teoria delle intelligenze multiple del prof. Howard Gardner, intelligenze che riguardano le aree linguistiche, matematiche, musicali, figurativo-spaziali, corporeo-cinestetiche, interpersonali, relazionali, naturalistiche ed esistenziali.

Ognuna di queste intelligenze si sviluppa indipendentemente dalle altre, ma questo non implica che una di esse possa essere usata insieme alle altre nelle diverse situazioni che la vita chiama ad affrontare. Spero tutti siano infatti consapevoli che ottimi risultati nei test non rendono meno sprovveduti o inadeguati quando la vita richiede un tipo di intelligenza diversa da quella valutata dai test più diffusi.

Per questo concordo con Plutarco che così si esprime:

La mente non ha bisogno, come il vaso, di essere riempita, ma piuttosto, come la legna, di una scintilla che l’accenda e vi infonda l’impulso della ricerca e un amore ardente  per la verità.

E voi?