Estate, tempo di mare e di giochi all’aperto. In questa splendida stagione capita spesso di vedere i nostri bimbi giocare con la sabbia: scopriamo gli aspetti interessanti di questa attività.Il gioco è un bisogno fondamentale dei bambini, che corrisponde ad una necessità fisiologico, psicologica, affettiva e relazionale.

Qualunque bimbo, lasciato libero di agire, saprà disporre da solo la sua zona di giochi sulla spiaggia, quando entra a contatto con un materiale primordiale come la sabbia.

E’ possibile osservare i nostri figli da una prospettiva privilegiata, in questa situazione, scoprendo aspetti nuovi di loro che nel gioco in casa non emergono, o semplicemente goderci il bello della loro attività ludica.

La manipolazione della sabbia è un’attività importante per l’apprendimento: la sabbia è un materiale principe nell’espressione del gioco senso-motorio, e insegna al bambino che gli oggetti possono avere consistenze diverse (quando è asciutta o quando è bagnata), oltre a stimolare la manipolazione e l’ideazione nelle costruzioni.

Il bambino, infatti, esplora il mondo con i sensi, ha un rapporto con la corporeità che è istintivamente naturale e importante strumento di conoscenza per scoprire i pro e i contro dell’esperienza.

Giocare con la sabbia implica l’apprendimento di diverse nozioni: grande-piccolo, asciutto-bagnato, duro-morbido, vuoto-pieno, fragile-solido, e tante altre. Queste categorie, apprese per contrapposizione di polarità, si riscontrano attraverso la manipolazione di tutti i materiali duttili, che presuppongono il contatto con diversi stati della materia.

La stessa cosa si verifica quando il bambino si cimenta nel cucinare dei cibi o nei giochi con la neve, la plastilina, e così via.

Questi giochi possono liberare energie inespresse, positive o negative, tanto nei piccoli quanto negli adulti (sono difatti usati anche come tecniche terapeutiche). Ne parleremo ancora nei prossimi articoli.

dott.ssa Marcella Agnone – Psicologa Psioterapeuta

foto: serapea.it