L’importanza dei saluti e degli addii come riti di passaggio,  e il prendersi cura delle transizioni.

In questi giorni i bambini stanno vivendo un momento importante, la fine dell’anno scolastico.

Anche i più entusiasti di loro sorridono a 32 denti quando parlano dell’ultimo giorno di scuola, e a noi genitori tornano in mente una miriade di ricordi legati ai suoni, le luci, i colori, i ritmi dei nostri primi giorni di vacanza, quelli che sembrano interminabili e che ci fanno sentire che abbiamo in pugno tutto il tempo del mondo. In nessun momento della vita, se non nell’infanzia, si torna a questa sensazione.

A noi terapeuti, tuttavia, alcune mamme raccontano che nelle ultime settimane prima delle vacanze alcuni bambini regrediscono. Qualcuno comincia a fare i capricci e non vuole andare proprio negli ultimi giorni di scuola.

Durante l’anno, soprattutto alla fine di alcuni cicli (come il passaggio dalla materna alle elementari, o dalle elementari alle medie), alcuni insegnanti cominciano a parlare del cambiamento. Dicono cosa avverrà nell’anno successivo e del passaggio alla nuova scuola (o classe).

Lo stress legato al cambiamento

Questi discorsi per alcuni bambini possono significare ansia o preoccupazione.
A volte non pensiamo che i nostri figli possono essere tristi di lasciare i compagni, o un insegnante, o semplicemente qualcosa che è a loro noto e a cui si sono abituati.

I bambini, non ancora abbastanza sviluppati, non sempre hanno le risorse per superare lo stress legato al cambiamento. Non sanno cosa aspettarsi dai prossimi mesi. Sanno che non vedranno più i loro amici e che cambierà la routine quotidiana a cui sono abituati.

In alcune occasioni i piccoli possono essere in difficoltà davanti ai “saluti di fine anno”, ma se ci pensiamo bene gli addii non sono facili nemmeno per noi adulti!

Il solo pensiero di non sapere come sarà il prossimo anno può essere qualcosa di davvero complicato, e ciò che è scontato per noi, quando diciamo loro come sarà, può non esserlo per una mente bambina.

Un nostro abbraccio, in questo caso, può essere di conforto.

A volte raccontare ai nostri figli può essere utile: possiamo dire che neanche a noi, in altre occasioni, è piaciuto salutare per l’ultima volta, e che molte persone si sentono tristi quando qualcosa finisce, magari rassicurandoli sul fatto che è possibile incontrare insegnanti e amici anche al di fuori dalla scuola.

 L’ultimo giorno di scuola è importante quanto il primo

Spesso l’ultimo giorno di scuola è importante quanto il primo, e fa sì che loro diventino un po’ più grandi, un po’ più saggi. La nostra sensibilità su questi momenti li aiuterà nella vita ad avere delle buone “chiusure”, che significa essere pronti a nuovi inizi con più entusiasmo.

In questo momento di passaggio accompagnarli serve a prenderci cura delle transizioni, che fanno parte del processo tanto quanto quello che accade prima e dopo.